REP. CECA. ROSICKY: “Siamo una buona squadra e possiamo ambire alla qualificazione, oggi lo abbiamo dimostrato”

LE DICHIARAZIONI DI JIRACEK, HUBSCHMAN E ROSICKY. Le parole dei calciatori cechi dopo la vittoria sulla Grecia che li rilancia nella corsa alla qualificazione…

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Jiracek, Hubschman e Rosicky hanno parlato in mix zone dopo la vittoria della loro squadra contro la Grecia. Ecco le loro parole raccolte dal sito ufficiale della manifestazione uefa.com:

JIRACEK: E’ sempre più facile entrare in partita quando segni subito. Sono contento sia servito, perchè ne avevamo davvero bisogno. Abbiamo segnato due gol in sei minuti, dominando in lungo e in largo spinti dai tifosi – si sono davvero fatti sentire oggi. Nella ripresa abbiamo però calato la spinta e abbiamo dovuto soffrire fino alla fine per ottenere la vittoria. Il gol? C’è stato un passaggio fantastico di Tomáš Hübschman che mi ha messo davanti al portiere, poi ho solo cercato di piazzarla vicino al palo”.

HUBSCHMAN: Oggi la cosa più importante era ottenere i tre punti per dimenticare la sconfitta contro la Russia. Non mi ricorda un’altra occasione in cui abbiamo segnato due reti nei primi sei minuti. Siamo partiti forte e siamo felici per questa vittoria. E’ un peccato il calo della ripresa. La Grecia, però non ha avuto chance nitide. Hanno pressato molto, messo dentro qualche pallone pericoloso, ma senza creare occasioni importanti. Siamo tornati in corsa e adesso non vediamo l’ora di affrontare la Polonia con in palio la qualificazione”.

ROSICKY: Abbiamo giocato un ottimo primo tempo, mentre non posso esprimere un giudizio sulla ripresa. Ho visto solo l’ultimo quarto d’ora perché mi stavo facendo curare. Ho subito un infortunio al tendine d’achille e non so molto di più, staremo a vedere. Ora dobbiamo aspettare il risultato di Russia – Polonia, ma posso dire che sono soddisfatto per come abbiamo gestito questa partita. Siamo una buona squadra e possiamo ambire alla qualificazione, oggi lo abbiamo dimostrato. Aver battuto la Grecia che ci aveva eliminati in semifinale nel 2004 non mi ha dato nessuna soddisfazione particolare, perché gli unici superstiti di quella squadra erano Karagounis e Katsouranis, mentre per quanto ci riguarda solo io Milan Baroš, Petr Čech e Jaroslav Plašil eravamo in campo. Non siamo scesi in campo pensando di prenderci una rivincita”.