Il 2023 del tennista serbo è iniziato come meglio non si potrebbe con la vittoria all’Australian Open: il sogno Grande Slam è intatto
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Il 2023 di Novak Djokovic è iniziato come meglio non poteva. Il tennista serbo si è infatti laureato per la decima volta campione agli Australian Open, raggiungendo quota 22 slam vinti, a pari di Rafael Nadal, in testa a questa speciale classifica. Nole ha di fatto dominato l’intero torneo cedendo solamente un set (al secondo turno) in tutti e sette gli incontri disputati. Anche in finale, contro Stefanos Tsitsipas, non c’è stata partita: il serbo ha dimostrato di essere più forte, meritando di ritornare numero 1 al mondo.
Djokovic vuole partecipare ad Indian Wells e Miami: la situazione
La vittoria di Nole è da considerarsi ancora più mostruosa se si contano le sue non ottimali condizioni fisiche, se si vuole usare un eufemismo. L’odierno numero 1 al mondo, infatti, aveva accusato nella prima settimana del torneo di Melbourne un problema muscolare, ma è riuscito a giocare stringendo i denti. Alla fine della manifestazione è stato comunicato come il serbo abbia giocato con uno strappo muscolare di tre centimetri e otto di edema. Un infortunio che non permetterebbe praticamente a nessuno di scendere in campo, ma Djokovic è di un altro pianeta. Per questo motivo in questi giorni si è presentato a Milano per una visita dal chiropratico e chirurgo Jean Pierre Meersseman.
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Il serbo deve valutare le condizioni per capire sarà possibile giocare il torneo di Dubai, l’Atp 500 che inizia il prossimo 27 febbraio. L’obiettivo di Nole, però, è anche un altro: partecipare ai tornei americani di Indian Wells e Miami. Qui però l’ostacolo non sono le condizioni fisiche, ma il permesso di entrare negli Stati Uniti.
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Gli Usa, infatti, non fanno ancora entrare le persone non vaccinate nel Paese, e, come ampiamente risaputo, Djokovic non lo è. Il numero 1 del mondo ha però fatto richiesta per avere un permesso speciale che gli permetterebbe di partecipare ai due tornei. La risposta ufficiale arriverà a giorni, Nole, ovviamente, ci spera.
