I cibi ultralavorati: i loro effetti sulla salute mentale delle persone

Il consumo eccessivo di cibi ultralavorati può portare a diversi problemi anche per quanto riguarda la salute mentale delle persone.

Cibi ultralavorati
Patatine fritte (Pixabay)

I cibi ultralavorati sono in grado di avere effetti enormemente negativi per la salute delle persone, anche dal punto di vista mentale. Si tratta infatti di prodotti che contengono al proprio interno diverse sostanze infiammatorie che possono portare ad un’alterazione della plasticità dei neuroni, e sono inoltre alimenti preparati con additivi artificiali di non eccelsa qualità che possono influenzare in negativo anche il microbiota per il passaggio di sostanze tossiche all’interno dell’area cerebrale. Vediamo di seguito i tipi di effetti che questi alimenti possono purtroppo avere per la salute mentale delle persone.

Gli effetti sulla salute mentale dei cibi ultralavorati

Cibi ultralavorati
Panino (Pixabay)

I cibi ultralavorati fanno malissimo alla nostra salute. Secondo una ricerca portata avanti dalla rivista Neurology, l’assunzione e il consumo regolari di questo tipo di prodotti può provocare diverse patologie di tipo neurodegenerativo e un enorme accumulo di tossine all’interno del corpo. Inoltre la loro presenta nelle nostre abitudini alimentari favorisce anche la formazione dei radicali liberi e un’accelerazione del processo di invecchiamento.

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La presenza di questi alimenti all’interno della dieta delle persone può poi favorire anche una maggiore depressione soprattutto negli adulti, un rischio assolutamente presente anche e soprattutto quando le persone in questione svolgono una scarsa attività fisica. Tra i cibi peggiori vi sono sicuramente quelli che sono realizzati con grassi di scarsa qualità, come per esempio l’olio di palma o anche l’olio di cocco raffinato.

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Per quanto riguarda il microbiota, fondamentale per l’apparato digerente, il mantenimento della diversità dei diversi microrganismi che lo abitano è importantissimo per la riduzione del rischio di incorrere in patologie. Ad influire negativamente su di esso sono ovviamente zuccheri semplici, grassi trans e additivi artificiali, che si trovano in enorme quantità nei cibi ultralavorati. Il loro consumo deve dunque necessariamente essere ridotto, puntando invece ad inserire all’interno della propria dieta alimenti il più possibile ricchi di fibre. Un microbiota sano è quindi decisivo per poter curare la depressione, con una buona routine dal punto di vista alimentare che è a dir poco necessario per poter riuscire a migliorare la propria salute mentale.