Il consiglio di Maurizio Pistocchi: “Ecco cosa deve fare il calcio italiano per salvarsi”

Le società di Serie A reclamano a gran voce ristori economici ma, al tempo stesso, movimentano centinaia di milioni di euro nel calciomercato invernale qual è la verità lo spiega all’AGIMEG il giornalista televisivo Maurizio Pistocchi

Maurizio Pistocchi
Maurizio Pistocchi (Foto Instagram)

Chiude la sessione invernale del calciomercato 2022 e, contrariamente agli anni precedenti, sono stati diversi i colpi milionari messi a segno. Basti pensare ai 70 milioni di euro spesi dalla Juventus per Vlahovic ed ai 30 sborsati dall’Inter per assicurarsi Gosens.

Investimenti che, stridono fortemente, con quanto sottolineato nei mesi scorsi dai proprietari dei club della Serie A. Proprietari che hanno chiesto più volte, e a gran voce, al Governo Draghi ristori economici per far fronte alle difficoltà di bilancio generate dalla pandemia da coronavirus Covid-19.

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Ma qual è il reale stato delle cose? A spiegarlo ci ha provato, come sempre in maniera non banale, il giornalista televisivo Maurizio Pistocchi in una intervista alla AGIMEG, l’agenzia giornalistica sul mercato del gioco. Ecco le sua parole.

Maurizio Pistocchi senza freni: ecco cosa ha detto all’AGIMEG

Dusan Vlahovic Interna
Dusan Vlahovic (foto Getty)

“E’ un sistema che non reggere ed è destinato ad implodere” afferma subito senza mezzi termini Pistocchi. L’ex giornalista Mediaset ricorda, con grande onestà, che il calcio italiano, a livello di club, è sparito dai radar dal livello europeo da dodici anni. “E’ dal Triplete dell’Inter di Mourinho che non si vince nulla”.

A questo si aggiunge il fatto che delle cinque principali leghe europee, Premier, Liga, Ligue 1, Bundesliga e Serie A il nostro campionato è quello messo economicamente peggio. E ne spiega le ragioni.

“Da un lato una gestione dissennata dall’altro l’impossibilità di ricorrere alle sponsorizzazioni della società di Betting”, sponsorizzazioni che, ricordiamo, sono state vietate dal Decreto Dignità del Governo Conte I. Un fattore che priva i bilanci dei club di risorse importanti, risorse che, di contro, vanno per intero a tutti gli altri campionati.

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“Il gioco d’azzardo – spiega Pistocchi crea problemi alle persone fragili”. Ma, prosegue il giornalista, “Regolate e controllate a livello globale come oggi sono un fonte di reddito importante. “Toglierle – conclude – significa ridurre la competitività del calcio italiano”.

In tal senso nell’intervista Maurizio Pistocchi indica anche una strada da seguire: “Serve una legge europea che regoli il meccanismo”. Una legge capace di incidere su tutto il sistema delle sponsorizzazioni delle società di betting, una legge che conceda par condicio a tutte le società di calcio del contiente.