Milano | Expo Sport 2020, l’accusa di Malagò: “Senza pubblico non è sport”

Si sta svolgendo in questi giorni l’edizione 2020 dell’Expo Sport, manifestazione che permette ai più giovani di avvicinarsi al mondo dello sport

Milano | Al Parco Sempione l'Expo Sport 2020. C'è anche Malagò
Parco Sempione Milano (Getty Images)

Le discipline olimpiche sbarcano a Milano. Lo sport meneghino riparte da Parco Sempione con l’Expo Sport 2020, manifestazione dedicata ai più giovani. Gli under 14, infatti, nella splendida cornice di uno dei parchi più belli della città, potranno cimentarsi in più di 30 specialità diverse.

I bambini e ragazzini dai 5 ai 14 anni potranno provare, oltre ai classici calcio e basket, anche vela, scherma, cricket e squash. Per i più temerari c’è anche uno spazio dedicato alle arti marziali, come ad esempio il taekwondo, ed una grande parete dove praticare l’arrampicata.

L’evento, totalmente gratuito, è stato organizzato nel weekend del 5 e del 6 settembre, ed è un modo studiato dal Comune di Milano e dalle varie associazioni promotrici per avvicinare i più piccoli al mondo sportivo. Expo per lo Sport è un ente nato nel 2015 e quest’anno ha deciso di puntare soprattutto a fornire un aiuto alle famiglie milanesi che hanno attraversato grandi problemi e criticità dovuti alla pandemia.

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Expo Sport Milano, Malagò parla della riapertura degli stadi

Giovanni Malagò (Getty Images)

Alla presentazione dell’evento era presente anche Marco Fichera, campione di scherma e medaglia d’oro a Rio 2016. Lo spadaccino è rimasto particolarmente colpito dall’organizzazione, paragonando il Parco al villaggio olimpico di Copacabana. Fichera ha poi parlato dei suoi inizi come sportivo: “Non ero sicuro di voler fare la scherma da piccolo. E’ giusto far provare ai bambini gli sport che non conoscono”

Nella giornata di domenica 6 c’è stata anche la visita del presidente del Coni Giovanni Malagò, che si è cimentato nel badminton e nel tiro a volo. Malagò, a margine dell’evento, è tornato a parlare dell’eventuale riapertura degli stadi, per ora rimandata a data da destinarsi dal governo: “Fare sport senza pubblico non è la stessa cosa, c’è anche una questione economica. Quello che fa riflettere è che ci sia una direttiva nazionale e poi delle ordinanze regionali che prescindono dalle direttive nazionali e questo crea confusione e non aiuta.”