Ex preparatore di Djokovic rivela: “Lo chiamavo Mister Why”

Marco Panichi fa parte dello staff del numero 1 al mondo, ma per molti anni ha lavorato con il serbo: conosce quasi tutto su di lui 

Novak Djokovic
Novak Djokovic (Instagram)

I migliori si affidano ai migliori. E’ una regola non solo dello sport, ma anche della vita. E specialmente in una disciplina individuale come il tennis, in cui ogni dettaglio deve essere curato alla perfezione, è normale che vengano i componenti dello staff vengano scelti minuziosamente. E in un periodo dove ormai si sta completando il cambio generazionale, è altrettanto possibile che i professionisti che hanno lavorato con i migliori giocatori di un tempo, siano scelti da chi ora è in testa alla classifica. E questo è il caso di Marco Panichi, preparatore atletico romano, che dallo scorso settembre fa parte dello staff di Jannik Sinner. Panichi è ha lavorato per ben sette anni con Novak Djokovic.

La preparazione di Sinner durante la sospensione

Jannik Sinner
Jannik Sinner (Instagram)

Il preparatore atletico avrà uno dei compiti più importanti durante questo periodo di inattività forzata per il numero 1 del mondo: riprogrammare la sua preparazione e portarlo nuovamente al top quando potrà scendere in campo. La squalifica di Sinner (dopo il patteggiamento con la Wada a tre mesi) terminerà ad inizio maggio in occasione degli Internazionali di Roma. L’azzurro, quindi, salterà gli ultimi due Master 1000 sul cemento di Indian Wells e Miami e i primi due sulla terra a Montecarlo e Madrid, ma tornerà per quello nella Capitale. Panichi ha parlato così delle fasi di lavoro che andrà ad affrontare Jannik: “Con un periodo così lungo possiamo toccare più in profondità alcune caratteristiche. C’è sempre qualcosa da migliorare, qui si tratta di piccole cose, perché questi atleti sono come macchine da Formula 1 già molto evolute”.

Gli anni con Djokovic e il suo soprannome

Novak Djokovic
Il serbo durante le Olimpiadi di Parigi (Instagram)

Ma come detto il preparatore atletico romano è nell’élite dello sport già da diversi anni. Per sette anni, infatti, è stato al fianco di Novak Djokovic, del quale ha curato tutti i suoi dettagli fisici. La meticolosità del serbo, si sa, è maniacale e, specialmente per quanto riguarda il suo corpo, vuole essere a conoscenza di ogni esercizio. “”Lo chiamavamo Mister Why – ha raccontato in un’intervista il preparatore – perché quando gli chiedevamo di fare qualcosa qualcosa, lui prima di mettersi in moto chiedeva sempre perché doveva farlo. Si vedeva che aveva una mentalità diversa”.

Panichi: “Ecco perché Djokovic è diventato l’uomo dei record”

Sette anni di lavoro, ma anche di conoscenza e di un rapporto stretto che si è cementato durante gli anni. Panichi ha analizzato a fondo il 24 volte campione slam e, avendo avuto la possibilità di passare così tanto tempo con lui, può svelare qualche segreto. Di base quello che si pensa di Nole, ossia che abbia di fatto costruito il suo enorme talento, viene in parte confermato: “E’ diventato molto bravo e talentuoso nel tennis perché è stato capace di essere maniacale sotto certi punti di vista. Io sono stato sette anni con lui e ne sono testimone. L’angolazione della gamba, del piede, dell’anca. Alla fine ciò che ha fatto ha portato a ripulire il gesto tecnico ed è diventato talento”.

 

 

 

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