Chi vuole dimagrire si concentra su cosa e quanto mangiare, eppure anche il come ha la sua importanza: in che ordine dovremmo ingerire i pasti?
Una verità universalmente accettata è che per dimagrire bisogna ingerire meno energia di quella di cui avremmo bisogno, andando a creare il cosiddetto deficit calorico. Tale obiettivo si raggiunge introducendo l’attività fisica nella propria vita quotidiana e, prevedibilmente, prestando attenzione alla dieta.
Chi vuole perdere peso, in effetti, sa bene che deve prestare attenzione alla propria alimentazione, andando ad agire sul cosa e sul quanto mangiare. Un po’ meno spesso si prende in considerazione un terzo fattore, che gioca un ruolo altrettanto importante nella gestione della dieta e conseguentemente del peso corporeo: il come mangiare.
Primo, secondo e contorno? No, l’ordine giusto è questo
In Italia, ad esempio, siamo abituati a una successione ben precisa delle portate nei pasti. Si parte solitamente da una fonte di carboidrati (il primo), poi si passa a quella proteica (il secondo) e infine si approda a verdura (il contorno) e frutta. Ma se vi dicessimo che questo ordine non è quello ideale se il nostro obiettivo è quello di assimilare meno grassi e zuccheri di quelli che stiamo introducendo?
Secondo gli esperti della Harvard T.H.Chan School of Public Health il giusto ordine e le giuste fonti alimentari per una dieta equilibrata sono indicati nel cosiddetto “piatto del mangiar sano“. Con questo grafico a torta, o meglio “a piatto”, i ricercatori hanno voluto fornire linee guida su come mangiare.
Il piatto del mangiar sano: come organizzare i pasti
Nel piatto del mangiar sano ne troviamo la metà occupata da verdura e frutta, un quarto occupato da cereali e l’ultimo quarto occupato dalle proteine. Inoltre si suggerisce di consumare oli sani e molta acqua. Ma qual è l’ordine? L’ideale è partire con la verdura, in tal modo forniamo il giusto apporto di fibre all’organismo e stimoliamo il senso di sazietà.
Per secondo arriva il secondo! Ebbene sì, dopo la verdura si passa alle proteine e solo verso fine pasto ai carboidrati. In tal modo si evita un innalzamento troppo rapido dei livelli di zucchero nel sangue (il cosiddetto picco glicemico), favorendo un rilascio di energia più graduale e prolungato. Sulla questione è indubbiamente d’accordo anche Jessie Inchauspé, meglio nota sui social come Glucose Goddess.
Una digestione più lenta significa assimilare meno nutrienti, proprio come avviene in presenza di un buon apporto di fibre. In altre parole non ci resta che scambiare il contorno con il primo e il primo con il contorno!
