Doping Pogba, a cosa serve il testosterone? La risposta degli esperti

Bufera sulla Juventus, Pogba rischia di terminare la carriera, ma perché si assume testosterone?

Doping Pogba
Paul Pogba (Foto Instagram)

Sono giorni di tormento, ulteriore, per la Juventus dopo l’ultima notizia che ha colpito il club e che riguarda uno dei giocatori più attesi di stagione. Dopo il suo ritorno in bianconero della passata stagione e lo stop infinito, il francese sembrava pronto a tornare in pista come solo lui sa fare ma per ora di sicuro non sarà così. Dopo la gara di Udine, infatti, un controllo antidoping ha fatto scattare l’allarme per via della positività al testosterone riscontrata nelle analisi delle urine, 20 giorni di stop imposti dal tribunale e conseguenze che potrebbero essere gravissime, ma perché?

Pogba rischia fino a 4 anni, ma perché gli atleti usano il testosterone?

Doping Pogba
Pogba (foto instagram)

Continuano a restare con il fiato sospeso i tifosi bianconeri che, dopo la bufera della passata stagione, in questa sono costretti ad affrontarne un’altra anche se, questa volta, le colpe non sono probabilmente della società. Le analisi sulle urine del francese, infatti, hanno rivelato tracce di testosterone non endocrine, quindi non autoprodotte dall’organismo.

Il testosterone è un ormone prodotto soprattutto dalle cellule di Leydig, che si trovano nei testicoli e svolge una funzione importantissima. Non è centrale solo nel funzionamento della sfera sessuale, ma sarebbe in grado anche di migliorare considerevolmente il processo metabolico che porta alla sintesi delle componenti cellulari. In parole semplice questo ormone riesce ad arricchire maggiormente le cellule di sostanze vitali portando, di fatto, ad un visibile miglioramento delle prestazioni.

Quando si parla di testosterone sintetico, tuttavia alcuni studi sembrano smentire la stessa riuscita nel migliorare le funzioni cellulari. Anche una recente pubblicazione dell’università di Harvard ha sottolineato come l’utilizzo di questo mezzo per usi sportivi sia decisamente “sopravvalutato“. Ad ogni modo la legge parla chiaro e, qualora i risultati venissero ulteriormente confermati ed il giocatore non avesse una valida motivazione per giustificarli, la punizione sarebbe dura e potrebbe facilmente portare ad un’addio al calcio meno glorioso di quello che potevamo immaginare per lui.

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