Scherma: per i disabili sarà ancora più facile praticare sport

È stato, nei giorni scorsi, presentato il progetto “Back to White” per promuovere tra i pazienti la scherma paralimpica.

Scherma disabili facile sport
Team Italia (Foto da Facebook)

 

Con il progetto “Back to White”, per la prima volta, verranno coinvolti pazienti di un centro di Unità Spinale dell’Azienda Ospedaliera Careggi di Firenze. Co autori del progetto la Federazione Italiana scherma, l’azienda Ferrero e, appunto, Unità Spinale dell’Ospedale Careggi. Non è un caso che il progetto sia stato lanciato, e presentato, proprio in questo periodo. La stagione sportiva in corso, infatti, ha in palinsesto il Mondiale Assoluto di luglio, a Milano, e il Mondiale Paralimpico, di ottobre, a Terni.

PER NON PERDERTI NESSUN AGGIORNAMENTO SEGUICI SUL NOSTRO INSTAGRAM

Scherma, il messaggio è chiaro: lo sport è e sarà per tutti

Scherma disabili facile sport
Paolo Azzi (Foto da Facebook)

Il Presidente della Federscherma Paolo Azzi ha dichiarato “abbiamo cercato di essere presenti e di portare la proposta della scherma all’interno delle unità spinali e con questo progetto ci siamo riusciti grazie al sostegno di Ferrero, all’Unità Spinale di Firenze e grazie all’impegno e all’entusiasmo di Matteo Betti. Pensiamo di replicare anche in altri contesti e in altre unità spinali questo progetto perchè fare conoscere l’offerta dal nostro sport è uno dei nostri obiettivi e desideri. Siamo in un contesto in cui si parla di tornare alla luce: proporre sport in una fase difficile è estremamente importante e ci permette di avvicinare ragazzi anche molto giovani. La FIS è stata tra le prime a integrare il settore olimpico e quello paralimpico, una cosa che oggi è normale e acquisita e abbiamo vissuto, nella stagione scorsa, le esperienze degli allenamenti integrati. Siamo già nella fase di qualificazione a Parigi 2024, oggi l’arruolamento degli atleti paralimpici nei gruppi sportivi è un fatto reale e questa è una ragione di più per proporre la scherma e per intensificare gli sforzi di promozione. Vogliamo invogliare tanti a cimentarsi nella scherma e a entrare a far parte del bellissimo gruppo che ci ha regalato le emozioni degli ultimi Europei a Varsavia. Assicuro il nostro impegno per andare avanti su questa strada con l’aiuto di chi ci sostiene”.

LEGGI ANCHE –> Scherma: a Belgrado le fiorettiste monopolizzano il podio

A sostenere in modo concreto l’iniziativa anche la Ferrero che con il proprio Responsabile sponsorizzazioni Massimo Castiglia ha dichiarato: “da oltre un decennio la FIS ci chiama a delle sfide e noi rispondiamo, ci hanno stimolato e non ci siamo mai fermati ai classici format della sponsorizzazione. La Federazione Scherma ha avuto la visione di puntare sul concetto di inclusione in tempi non sospetti ed è nel DNA della nostra azienda muoverci come oggetto sociale, non solo come azienda”.

LEGGI ANCHE –> Scherma: il futuro della spada è targato Italia

Parole al miele anche da parte del dirigente medico dell’Unità Spinale dell’Ospedale Careggi, Davide Casavola, il quale ha evidenziato come “i risultati sono positivi e stanno avendo un ottimo impatto. Il nostro centro è rivolto a chi ha avuto da pochissimo una lesione midollare e che, quindi, ha cambiato la sua vita. Lo sport è un’attività che aiuta a restituire partecipazione e noi siamo lì per ridare loro più autonomia possibile. Gli atleti di alto livello sono uno stimolo importantissimo per i pazienti e ci auguriamo di sfornare presto qualche altro campione”.

Testimonial d’eccezione l’azzurra Rossana Pasquino. “Sono emozionata – ha detto – perché io in un centro spinale ci sono già stata quando avevo nove anni e mi sarebbe piaciuto incontrare questo sport molto prima. Faccio parte del Consiglio Federale della Federazione italiana Scherma e abbiamo messo su una commissione di promozione paralimpica per cercare di aumentare il numero dei tesserati andando nei centri dove sono i disabili. Faccio scherma da 10 anni e questo sport mi ha regalato emozioni, ma anche un corpo che non sapevo di avere. Ho riacquistato muscoli ed è stata per me una riabilitazione che non ha riguardato solo gare e medaglie”.