Minacce di morte in Formula 1: interviene anche la Fia

Anche la Formula 1 deve fare i conti con gli haters e episodi di cyberbullismo verificatisi sui social: non solo insulti, ma anche minacce di morte 

Formula 1 minacce di morte
Box Formula 1 (Foto ANSA)

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Anche la Formula 1 deve fare i conti con gli haters e episodi di cyberbullismo verificatisi sui social. Questa moda, ormai troppo diffusa in tutto il mondo e che dovrebbe essere arginata con pesanti punizioni nei confronti di chi commette questo tipo di azioni, colpisce ormai ogni settore. Dallo sport, alla politica, alla cronaca, allo spettacolo: gli utenti si sentono in diritto di poter scrivere qualsiasi offesa, nascondendosi dietro ad uno schermo magari anche sotto falso nome. Questa volta, però, non ci si è fermati solo agli insulti, ma anche alle minacce di morte.

Dopo il Gp di Austin arrivano minacce di morte: interviene la Fia

Fernando Alonso
Fernando Alonso (Foto ANSA)

La questione è risalente al Gp americano di Austin riguardante la controversa penalità a Fernando Alonso (poi cancellata dal Tribunale della Federazione Internazionale che ha accolto il ricorso dell’Alpine). Vittima di queste minacce è stata la Commissaria FIA Silvia Bellot finita nel mirino degli haters per aver inflitto, insieme ai colleghi Enrique Bernoldi, Garry Connelly e Dennis Dean. Dopo questa decisione si è scatenata una campagna d’odio sui social che è sfociata anche in minacce di morte.

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Secondo gli accusatori la Bellot avrebbe preso questa decisione a causa di un precedente astio nei confronti di Alonso: il fatto risale al 2013 quando il pilota iberico fu convocato dal Panel di Commissari FIA (di cui faceva parte anche Silvia Bellot) per aver raccolto e mostrato una bandiera spagnola durante i festeggiamenti.

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Alonso è stato tra i primi a condannare fermamente l’episodio verificatosi sui social e sul fatto si è espressa ovviamente anche la Fia: “È assolutamente deplorevole che una volontaria come Silvia o uno qualsiasi dei nostri commissari e ufficiali di gara, che offrono il loro tempo libero per permetterci di gareggiare, sia oggetto di un tale odio”, ha detto il presidente Mohammed Ben Sulayem. Inoltre la Federazione promuoverà un’iniziativa contro gli abusi online dal nome ‘Drive it Out’ che verrà presentata nel dettaglio durante il weekend di Abu Dhabi.