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CALCIO

Chi sta con Allegri e chi no, ecco come è divisa la Juve

Il tracollo contro il Maccabi ha fatto uscire tutti i problemi finora messi sotto il tappeto, molti giocatori sembrano non credere nell’allenatore

Max Allegri (Ansa)

La sconfitta inammissibile di ieri contro il Maccabi che di fatto ha eliminato la Juventus dalla Champions League rischia di lasciare strascichi molto pesanti. Al termine della partita il presidente Agnelli ha parlato di “vergogna”, ma ha riconfermato la fiducia all’allenatore, suddividendo la colpa a tutti, tra giocatori, staff e società. Allegri dal canto suo non ha rassegnato le dimissioni e ha imposto il ritiro da ieri sera fino a sabato, quando la Juve sarà impegnata nel derby contro il Torino. Giorni utili per riflettere, ma anche per provare a tornare squadra, concetto molto distante in questo momento per i bianconeri.

Spogliatoio diviso: i giocatori che stanno con Max e chi gli ha voltato le spalle

Questa mattina Repubblica.it ha stilato un elenco di chi starebbe dalla parte dell’allenatore livornese e chi invece gli avrebbe voltato le spalle, non apprezzandone il modus operandi. Secondo il sito dalla sua parte ci sarebbero i fedelissimi Cuadrado, De Sciglio, Perin e Szczęsny che Max ha allenato anche nella sua prima esperienza juventina e poi anche Danilo che più volte il mister ha esaltato pubblicamente.

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Più lunga invece la lista di chi non sarebbe dalla parte di Allegri: Locatelli, Mckennie e Rabiot non stanno performando come dovrebbero e imputerebbero al tecnico la loro involuzione. I nuovi arrivi Kostic e Bremer erano abituati ad allenatori più schematici e non comprenderebbero le sue richieste. E poi i giovani: Fagioli non ha quasi mai visto il campo, Miretti ha perso la sua titolarità dopo l’errore con il Benfica. Poi c’è anche chi pensa al Mondiale come il caso di Pogba che ha temporeggiato ad operarsi oppure Paredes e Di Maria che non stanno brillando per essere gladiatori. Specialmente il Fideo sembra che si stia riservando fisicamente per non rischiare di saltare il torneo iridato.

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Infine ci sono due casi a parte: Bonucci e Vlahovic. Il primo ha rapporti “istituzionali” dopo il ritorno in bianconero nell’estate 2018: i due convivono per necessità, ma di certo non si amano. Il secondo si dimostra costantemente molto nervoso per questa sua involuzione costante. Molto probabilmente dovuta al fatto che gli arrivino con il contagocce i palloni giocabili.

Mattia