Il giovane pilota Russo ha commesso un gesto che potrebbe costargli molto caro, arrivano le scuse ma la federazione prenderà provvedimenti
Nessuno immagina come sia possibile, ma il limite della stupidità o forse in questo caso vista la giovane età dell’ingenuità umana non conosce limite, non basta l’attenuante dovuta ai soli 15 anni del ragazzo che correva sotto bandiera italiana ed ha commesso il folle gesto proprio durante la premiazione mentre risuonava nell’aria l’inno nazionale italiano. Dal ragazzo sono arrivate le scuse ma la federazione reputa il gesto come una grave condotta antisportiva e a quanto pare le decisione per il suo futuro saranno drastiche, l’opinione pubblica in questo caso non è divisa, certo è che le sanzioni sembrano davvero pesanti per un ragazzino che con un solo errore potrebbe dover dire addio ad un’intera carriera, non vogliamo pensare che il particolare periodo storico causato dalla sua nazione stia influendo sulla sua persona, questo non dovrebbe accadere ma dal suo team e dalla federazione automobilistica non sembrano pervenire sconti.
Sono già arrivate le dichiarazioni della Ward Racing, la casa di kart per il quale il pilota gareggiava, bisogna parlare al passato perché da quanto dichiarato dalla stessa società il giovane Artyom Severyukhin non correrà più per loro, grave condanna al gesto avvenuto sul podio di Portimao mentre risuonava l’inno di Mameli.
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La FIA intanto ha avviato un indagine per “grave condotta antisportiva e violazione inaccettabile del codice etico dello sport”, le conseguenze non sono ancora chiare ma potrebbero compromettere definitivamente la carriera ancora agli albori del giovane pilota Russo.
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Le scuse forse un po’ tardive arrivate sui social sembrano sincere, il ragazzo ha dichiarato di condannare il nazismo e che la natura del suo gesto non era mirata a nessuna ideologia politica ma semplicemente ad un esultanza sconsiderata, ammette di essere stato uno sciocco e di essere pronto ad accettare le conseguenze, forse però il prezzo sarà più caro di quello che il giovane si potesse aspettare.