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“Come faccio ad andare?”, la rivelazione sulla trattativa tra Juventus e Fiorentina

Come sempre la sfida tra Fiorentina e Juventus non si esaurisce ai 90 minuti in campo ma prosegue per, almeno, un’altra settimana, la riprova arriva dalle dichiarazioni dello storico presidente della Viola Vittorio Cecchi Gori. Il particolare inedito sulla trattativa che ha fatto storia

Roberto Baggio (Foto Ansa)

Quella di mercoledì 2 marzo è stata la sfida numero 186 tra Fiorentina e Juventus. Una striscia lunga quasi un secolo ed iniziata il 7 ottobre 1928 nel campionato di Divisione Nazionale. Per la cronaca il primo storico match finì 11-0 per i bianconeri.

Una sfida che è sempre molto di più di una semplice partita di calcio. Due visioni opposte della realtà sportiva ed una rivalità nata proprio quel 7 ottobre 1928 grazie ad un titolo de La Stampa dopo il cappotto. “Firenze…un dici nulla?” ma una rivalità che affonda le radici addirittura nello “scippo” del ruolo di Capitale da parte del città toscana a Torino.

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Una rivalità alimentata poi da episodi beffardi come la festa scudetto bianconera del 1975 rovinata dal clamoroso 4-1 della Viola, passando per le sfide per il Titolo del 1982 e la Coppa Uefa del 1990 ed approdata, ai nostri giorni, con i vari affari di calciomercato, sempre tutti in direzione Torino, di Cuadrado, Bernardeschi, Chiesa e Vlahovic.

Vittorio Cecchi Gori svela il dettagli inedito

Vittorio Cecchi Gori (Foto Ansa)

Ma è lo storico precedente, quello di Roberto Baggio, che ancora oggi infiamma gli animi più di tutto. Ed a tal proposito, nei giorni successivi alla partita, uno dei protagonisti della vicenda, Vittorio Cecchi Gori ha voluto regalare un particolare inedito. Ecco di cosa si tratta.

La famiglia Cecchi Gori, prima con Mario e poi con Vittorio, ha guidato la Fiorentina dal 1990 al 2002. Un terzo del palmares gigliato si deve a loro, due Coppa Italia ed una Supercoppa. Ma anche una inopinata retrocessione ed il fallimento.

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“Chiesa e Vlahovic li avrei tenuti – afferma senza esitazione Vittorio, 80 anni il prossimo 27 aprile – con Baggio non è stato possibile”. Il motivo lo spiega con chiarezza: “Pontello lo ha venduto prima del nostro arrivo come una sorta di buonuscita”.

Cecchi Gori rivela anche che Baggio, legatissimo a Firenze, non era convinto di partire: “Come faccio ad andare alla Juventus?”. Ma le carte ed i contratti erano già pronti e gli anticipi versati. Anche volendo non si poteva tornare indietro.

 

Giovanni Cardarello