Ha giocato con Falcão e Franco Baresi: poi la svolta incredibile della sua vita

Da Paulo Roberto Falcao e Bruno Conti a Franco Baresi e Paolo Maldini fino al ruolo di Mister Chef, la parabola umana e professionale di Roberto Scarnecchia

Roberto Scarnecchia una carriera tra Roma, Napoli e Milan
Roberto Scarnecchia con la maglia della Roma – (SportNews.eu)

Si può passare dalla gloria dei campi verdi a quella, meno appariscente, ma non per questo meno entusiasmante di una cucina stellata? Si può saltare, con un triplo salto carpiato, dagli insegnamenti di Nils Liedholm, dalle geometrie di Paulo Roberto Falcao, dai guizzi di Bruno Conti e dalla solidità tecnica di Mauro Tassotti, Franco Baresi e Paolo Maldini, alle regole ferree di una Brigada di Cucina?

Detto così sembra assurdo, sembra di ragionare di due mondi lontani, opposti, incompatibili. Eppure questi due mondi si sono incontrati, anzi si sono sposati alla perfezione, fino a convivere in armonia, nella figura di un noto personaggio del calcio italiano e della televisione.

Si parliamo proprio di lui, di Mister Chef, del cuoco dei Milan Point, dello Chef del Marina Palace di Genova e dell’Undici di Roma, peraltro vincitore grazie a questo ruolo del Premio “Sette Colli”. Parliamo di Roberto Scarnecchia. Romano di nascita e di origine, di sette generazioni si sarebbe detto un tempo. Classe 1960 ala sinistra di grande tecnica, gamba e corsa.

Mister Chef, la seconda vita di Roberto Scarnecchia

Roberto Scarnecchia dal campo alla cucina
Roberto Scarnecchia nei panni di Chef – (SportNews.eu)

Una carriera nata all’Almas Roma, società del quartiere Appio-Latino, da cui la Roma lo preleva nel 1976 per inserirlo nella formazione Primavera. Scarnecchia si fa notare subito e già nel 1977-1978 viene aggregato alla Prima Squadra. Nel 1979-1980 la svolta della carriera. In giallorosso arriva Nils Liedholm che per quel ragazzo stravede e lo schiera con costanza nella nascente Roma di Pruzzo, Bruno Conti, Ancelotti, Falcao e Di Bartolomei. Con Liedholm, Roberto Scarnecchia, vince due Coppa Italia nel 1980 e nel 1981 e sempre in finale con il Torino di Pulici e Graziani.

Ma nel 1982, alla vigilia dell’anno dello Scudetto giallorosso, Speedy Gonzales, questo il suo soprannome, decide che vuole più spazio e chiede la cessione al Napoli.  Perde il treno Scudetto e la carriera vira verso il basso. Salvo un ultimo show nel Milan 1984-1985 dove lo vuole Liedholm per svezzare i giovani germogli di quella che sarà la squadra Euro mondiale di Silvio Berlusconi. La carriera da calciatore finisce presto, a meno di 30 anni, nel 1989 a Barletta.

Ma da lì inizia la seconda vita di Roberto Scarnecchia. Quella che lo vede prima cuoco nel Ristorante del Padre, al Quartiere Romanina, e poi, attraverso lo studio e l’applicazione, ed essere oggi uno chef stellato, amato, apprezzato e ammirato. Tanto ammirato da essere invitato spesso anche in programmi televisivi di settore come opinionista. Tanto ammirato che il suo testo di economica L’Uovo di Colombo viene utilizzato nei migliori Istituti Alberghieri d’Italia