Secondo la scienza questo è il miglior metodo d’allenamento: risultati sconvolgenti sul corpo

Importati studi scientifici hanno analizzato attraverso la durata delle corse su come migliorare la propria attività fisica

Allenamento studi scienza sforzi
Allenamento 10-20-30-(Sportnews.eu)

Per effettuare attività fisica è importante anche che il proprio corpo sia capace di mantenere e controllare i propri sforzi, senza rischiare di affannarsi fin troppo.

Per questo gli istruttori tecnici ed i personal trainer prima di iniziare un percorso di rinforzamento o dimagrimento consigliano di correre ed aumentare i battiti del cuore. Infatti col riscaldamento, gli sforzi fisici diventano maggiormente sopportabili ed il corpo pian piano inizia ad abituarsi. 

Ogni individuo ha un corpo diverso ed i programmi saranno dettagliatamente studiati per ogni persona.

Tecnica d’allenamento secondo la scienza

Allenamento studi scienza sforzi
Miglioramenti fisici-(Sportnews.eu)

Secondo studi scientifici, non è detto che per migliorare il proprio fisico ci sia bisogno forzatamente di corsa prolungata, che rischia anche di stancare. Lo sprint non è necessario, ma un buon miglioramento della corsa può avvenire con la divisione dei passi, ossia l’allenamento 10-20-30.

In cosa consiste? Questa tecnica si basa su diversi cicli di tempo composti da 30 secondi a bassa velocità, seguiti da 20 secondi a velocità moderata e 10 secondi ad alta velocità da fare 5 volte con un recupero minimo di 30 secondi per poi ricominciare l’esercizio.

Questo studio, è stato analizzato da ricercatori, che hanno diviso due gruppi di persone: ovvero chi poteva garantire il massimo dello sforzo e chi riusciva ad arrivare almeno all’80%.

Le prove venivano effettuate su dei tapis-roulant, correndo per 5km alternando i periodi elencati per circa 6 settimane.

Netti i miglioramenti

Dopo il periodo di prova, stabilito dal professor Jens Bangsbo, famoso ricercatore fisiologia dell’esercizio presso il dipartimento di nutrizione, esercizio e sport dell’Università di Copenaghen è apparso molto soddisfatto: “Abbiamo notato un grande miglioramento dei risultati attraverso queste prove fisiche. Abbiamo confermato che allenarsi all’80% del proprio sforzo massimo fa comunque aumentare la frequenza cardiaca in modo significativo rispetto all’allenamento tipico di un corridore”.

Sforzare il cuore attraverso questi allenamenti, con un recupero minimo di 30 secondi, garantisce un miglioramento di tutto il sistema cardiovascolare e del respiro, riducendo così gli sforzi.

Sempre secondo Bangsbo, questo allenamento 10-20-30 è molto più semplice rispetto ad altri che magari tendono a stancare maggiormente il proprio fisico.

“In effetti, effettuiamo solamente 10 secondi di lavoro molto impegnativo, seguiti da 30 secondi di recupero attivo”, ha sostenuto il ricercatore. Mentre in altri tipi di allenamento con precisi intervalli i corridori ed i runner spesso soffrono molto più a lungo durante i periodi di esercizio intenso”.