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CALCIO

L’ex presidente è certo: “Ecco quando è iniziato il declino della Juve”

Giornata importante per il club bianconero che oggi conoscerà la risposta del Tribunale Federale sul patteggiamento chiesto con la Procura

Juventus dirigenza processo stipendi (Instagram)

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Giornata cruciale quella di oggi per la Juventus. In queste ore è in corso l’appuntamento tra il club bianconero e la Procura Figc nelle aule del Tribunale Federale. La volontà, da quanto appreso, da parte di ambo le parti è quella di arrivare al patteggiamento e quindi di archiviare una volta per tutte le questioni legali sia per il caso plusvalenze che per la manovra stipendi. In sostanza la Vecchia Signora  rinuncerebbe al ricorso plusvalenze e l’accordo sulla manovra stipendi cancellerà ogni possibilità di ulteriori fermate nelle varie stazioni della giustizia sportiva

Cobolli Gigli dice la sua: “Il declino della Juventus è iniziato…”

Dirigenza Juventus (Instagram)

Il tutto si chiuderebbe con una maxi multa. A quel punto la palla passerebbe all’Uefa ma non si profilano stangate e il massimo rischio sembra essere quello di una stagione senza coppe respingendo però la possibilità di sanzioni pluriennali in agguato. Sulla questione ha parlato anche l’ex presidente della Juventus Giovanni Cobolli Gigli: “La nuova società si trova in un momento di stallo e sta facendo un buon lavoro per cercare di risolvere le problematiche extracampo“.

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Ma il passaggio più interessante delle parole dell’ex numero 1 bianconero riguardano il passato: “La situazione odierna è frutto di una gestione sbagliata negli anni precedenti. Io credo che il declino della Juventus sia cominciato nel 2018, quando si scelse di fare “all-in” su Cristiano Ronaldo, contro il saggio parere di Beppe Marotta. L’attuale Ad dell’Inter era una delle più valide spalle per Andrea Agnelli, che – da dopo la rottura con lui in poi – le ha sbagliate praticamente tutte. Forse mal consigliato, a cascata si sono commessi gli errori di investire sugli esperimenti Sarri e Pirlo e di riprendere Allegri, con un contratto eccessivamente lungo”

Mattia