Quattro sconfitte consecutive, ed una clamorosa lite in campo con uno dei calciatori più rappresentativi della rosa, hanno segnato il destino dell’allenatore di Serie A: il Club ha deciso, Paolo Zanetti ad un passo dall’esonero. I possibili sostituti
Lo scorso 11 dicembre, dopo il pareggio all’Allianz Stadium contro la Juventus, 1-1 il finale, Paolo Zanetti era considerato alla stregua di Italiano e Dionisi la nouvelle vague degli allenatori di calcio in Italia.
Nemmeno tre mesi dopo la situazione è cambiata radicalmente. Vediamo perché. Partiamo dai numeri. Dall’inizio del 2022 il Venezia di Paolo Zanetti, 39 anni lo scorso 16 dicembre, alla seconda stagione sulla panchina dei lagunari ed artefice della storica promozione, ha messo insieme una statistica terribile.
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Dieci partite condite da una sola vittoria, due pareggi e ben sette sconfitte di cui quattro consecutive. A tutto questo si è aggiunta la clamorosa, e poco apprezzata dalla società, rissa in campo con Henry reo di essersi fatto espellere alla vigilia del delicatissimo match di sabato 2 aprile con lo Spezia.
Tutti fattori che, inevibilmente, mettono in seria discussione la prosecuzione del rapporto. Illuminanti in tal senso le dichiarazioni rilasciate a DAZN dal tecnico veneto al termine di Venezia-Sampdoria.
“Siamo in un momento terribile – spiega senza mezzi termini Zanetti – e non ne usciamo”. Chiara la ammissione di colpa: “Il responsabile di tutto questo sono io”, e ancora: “I tifosi fanno bene a contestare”. Ed infine, l’amarissima chiosa, “Non siamo capaci di imparare dai nostri errori”.
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Quasi un de profundis tanto sulla stagione del Venezia quanto sulla sua esperienza sulla panchina arancio, nero-verde. Una esperienza iniziata in sordina nell’estate del 2020, dopo la bella stagione ad Ascoli, e culminata nell’estate del 2021 con il ritorno in Serie A dei veneti dopo venti anni di assenza.
L’esonero di Paolo Zanetti sembra cosi davvero ad un passo e già si rincorrono le voci sui possibili sostituti. I nomi caldi sono due, quello di Walter Zenga e quello di Fabio Liverani con il secondo in leggero vantaggio nelle scelte societarie.