Ciccio Graziani a Domenica Live: ‘Ho rischiato di morire, mi ha salvato un angelo’

Ciccio Graziani, ex calciatore della Roma degli anni 80 e non solo, oggi pomeriggio è stato ospite di Barbara d’Urso a Domenica Live per raccontare il suo brutto incidente casalingo che poteva avere delle conseguenze tremende

ciccio graziani domenica live

Ciccio Graziani oggi è stato ospite di Barbara d’Urso a Domenica Live per raccontare i retroscena del brutto incidente che lo ha visto protagonista e a causa del quale ha rischiato di perdere la vita.

Ciccio si racconta senza veli, tanto da arrivare anche a piangere in diretta mentre racconta i passaggi più delicati del suo percorso in terapia intensiva.

Ciccio Graziani a Domenica Live: ‘Ho rischiato di morire, mi ha salvato un angelo’

ciccio graziani
(Photo credit should read STAFF/AFP via Getty Images)

Barbara Adesso sto abbastanza bene, grazie. Per fortuna l’incidente è avvenuto in un campetto, e cadere in un tappeto di erba sintetica a detta dei chirurghi mi ha attutito del 10 15% l’impatto, però ho commesso una stupidaggine, senza calcolare i rischi.

Perché quando si va oltre una certa altezza bisogna poi pensare che a volte un piccolo capogiro un abbassamento di pressione o uno scivolamento può compromettere tutto. Avevo già lavorato con questa scala: io ho un club di calcetto e c’era una parte della rete in alto che si era rotta, ho detto a mia moglie ‘quasi quasi la metto a posto in 2 minuti’. Mia moglie ha detto ‘Non lo fare perché è pericoloso è troppo alto sei da solo siamo da soli è rischioso’. Io le risposi: ‘Ma che ci vuole dai, con quella scala allungabile in due secondi faccio il lavoro e finisce così’..

Però la mia testardaggine mi ha fatto pensare che se uno sta bene fisicamente può fare tutto e di più non ho calcolato l’imprevedibilità che nella vita e spesso penso esiste, succede. Sono salito per rammendare questa rete e quando ero a circa 6 metri e mezzo ho avuto la sfortuna che si sono dissaldati i ganci di acciaio che tengono la scala allungabile sulla scala sottostante, naturalmente col distacco di questi due ganci di acciaio la scala è andata da una parte e sono caduto dall’altra.. Ma tu capisci che l’altezza era talmente alta che il botto è stato forte. Mia moglie si è spaventata tanto.

Sono stato In terapia intensiva 48 ore.. Sono caduto per fortuna in un modo rannicchiato ed ho battuto il gluteo, la schiena e le scapole tutto dalla parte sinistra. Praticamente ho avuto le fratture di 6 vertebre fratturate e 11 costole rotte, per fortuna tutte in modo lineare, tanto è vero che il muro che abbiamo nella colonna vertebrale è riuscito ad essere così forte da tenere bene e poi sembrava che fosse la milza compromessa ma invece era solo una piccola emorragia. 

Rompendomi queste 11 costole nella parte sinistra nel corpo è successo che si è formata anche un’emorragia interna con una sacca di sangue che era tra la pleura e il polmone sinistro è lì per lì dopo 2-3 giorni volevano provare a drenare questa sacca perché incideva sulla respirazione, avevo sempre l’ossigeno. 

Poi dopo attraverso un consulto con il professore Piero Paladini dell’ospedale di Siena mi hanno proposto di fare questo intervento con una chirurgia robotica, molto risolutiva e poco invasiva.

Ciccio Graziani: in terapia intensiva pensavo alla famiglia, Dio mi ha salvato col suo angelo custode

ciccio graziani incidente
(Photo by Valerio Pennicino/Getty Images for UEFA)

La mia grande paura era quella dei traumi interni… Le prime 48 ore in terapia intensiva sono state toste, perché pensavo di essere in pericolo di vita e quando sei dentro la terapia intensiva al di là di tutti i rumori che senti perché sei monitorato sotto tutti gli aspetti, ti prendono tutte le paure del mondo: pensi alla tua vita, la tua famiglia (Ciccio piange, ndr), ai nipoti, figli e la moglie alle persone che ti vogliono bene e sei immobile non puoi muoverti perché qualsiasi movimento che facevo mi dava dei dolori, dei dolori grandissimi.

Mi dicevano di essere positivo perché la mente conta molto. Mi aggrappavo a Dio, gli dicevo ‘Signore mio aiutami, io faccio quello che posso ma tu aiutami. Signore dammi una mano, io ci metto tutto tutto quello che posso’ ma continua a darmi una mano perché io dico una cosa Barbara, senza l’aiuto di Dio non si va da nessuna parte. Io mentre stavo cadendo il buon Dio ha detto al mio angelo custode ‘vai e aiutalo, sennò ci si trita tutto questo uomo’. Nella disgrazia sono stato miracolato.