Ciclismo | Mondiali donne: Longo Borghini bronzo, dominio Olanda

Elisa Longo Borghini bronzo ai Mondiali di ciclismo donne nella prova su strada. Sul circuito di Imola dominio olandese, prima la van der Breggen

Mondiali di ciclismo, Elisa Longo Borghini bronzo (Getty Images)

La più forte della nazione cannibile: il Mondiale di ciclismo femminile su strada premia Anna van der Breggen, migliore espressione di un’Olanda che fa sempre piazza pulita di medaglie. Ma a Imola c’è gloria anche per Elisa Longo Borghini, terza. Stretta nella morsa della vincitrice e della campionessa olimpica Van Vleuten, l’ossolana non è riuscita a rispomndere subito, ma ha attaccato nel giro finale andando a centrare un bronzo che vale tantissimo.

Anna van der Breggen, oro nella crono e anche nella prova in linea (Getty Images)

La corsa femminile ha confermato la durezza del percorso di Imola e la possibilità di fare selezione. Lo scatto decisivo sulla seconda delle due ascese, Cima Gallisterna, quando mancavano oltre 40 km al traguardo e non si è più voltata indietro. In poco lei, che va fortissimo anche a cronometro e due giorni fa era stata oro mondiale in questa specialità, ha fatto il vuoto. Ma dietro l’Italia ha lavorato benissimo e la sua capitana ha fatto il resto. La prima delle umane, anche se nella volata a due è stata battuta dalla Van Vleuten.

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Mondiale Professionisti, tutti contro Van Aert. Gli otto azzurri di Cassani ci provano

Archiviate le prime tre gare, con un oro e un bronzo per l’Italia, tutta l’attenzione sarà sulla prova in linea dei Professionisti. Il via alle 9.45 e 258 km da percorrere che, soprattutto se dovesse piovere, faranno veramente selezione e l’impressione è che non vincerà  un comprimario.

Il nome più gettonato è quello di Wout Van Aert che quest’anno tha già vinto Strade Bianche, Milano-Sanremo e due tappe del Tour de France. Va forte dal 1° agosto, è in condizione mostruosa ma tutto correranno contro di lui. Come la coppia slovena Tadej Pogacar e Primoz Roglic, primo e secondo al Tour. Come Julian Alaphilippe, lo svizzero Marc Hirschi o il danese Jakob Fuglsang, vincitore de Il Lombardia un mese fa.

E l’Italia di Davide Cassani? Due capitani come  Vincenzo Nibali e Diego Ulissi, altri due che possono diventarlo in corsa, Alberto Bettiol e Damiano Caruso (decimo al Tour de France 2020). Poi l’esperienza di Giovanni Visconti e Gianluca Brambuilla oltre ai debuttanti Fausto Masnada e Andrea Bagioli.