Basket, Venezia è festa Scudetto: Sassari battuto. E’ Campione d’Italia

Venezia Campione
Venezia batte Sassari ed è Campione d’Italia

Notizie basket, l’Umana è Campione d’Italia. Venezia batte Sassari, Pozzecco annichilito. 87-61 il risultato.

L’Umana è Campione d’Italia, conquista il quarto titolo della storia. Secondo, se guardiamo agli ultimi tre anni. Contro Sassari è uno spettacolo puro, Michael Bramos spazza via il Banco. Sassari si arrende all’ultima tappa, cadendo anche sotto le grinfie di capitan Haynes. Non è bastato lo sfogo di Pozzecco nei giorni scorsi a caricare i sardi.

Squadra out già a metà partita, dopo aver tenuto botta per due quarti sono crollati gli equilibri. In avvio Vidmar fa la differenza, poi Haynes restituisce il favore mettendo a segno due triple consecutive. Gli isolani pagano le imprecisioni dalla lunetta, allora Haynes diviene implacabile e firma il +7 sui sardi a cinque e ventinove dalla fine. Seconda parte di quarto costellata di errori: Sassari perde palloni, Venezia non capitalizza lo sforzo in difesa, ci pensa Cooley a scuotere gli animi (14-12). Gli straordinari, invece, li fa De Nicolao che chiude la frazione con un super canestro (16-12).

Sassari: Pozzecco non riesce a ritrovare il bandolo della matassa, squadra smarrita

Nel corso del secondo quarto la gara è ad elastico, con il Banco che prova a riacciuffare la Reyer. Daye ci mette un sigillo in più, quando ormai siamo sul 19-12. De Nicolao colpisce e indirizza la partita verso un senso unico (22-15), inaspettatamente arriva la replica di Smith a Bramos riportando tutto sul 25-20. Sassari ci crede, conquista falli su falli: paga, però, ancora una volta le imprecisioni dalla lunetta.

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Pesano le nove palle perse del Banco, Haynes e Thomas vanno quindi in doppia cifra (10). L’Umana riparte a razzo, sospinta da Bramos che da tre è inarrestabile. Sul 47-32 Pozzecco chiama il time-out. A poco o nulla è servito per riagguantare una gara figlia ormai dell’inerzia, con l’Umana in stato di grazia che termina il confronto 87 a 61 sotto i canestri di Haynes e Watt. Partita bellissima, anche se in più d’un occasione ha prevalso il pragmatismo all’impulsività.