Juventus, Allegri: “Decisione del club”. Agnelli: “Qui nessuno è indispensabile”.

Andrea Agnelli e Massimiliano Allegri Juventus
Andrea Agnelli e Massimiliano Allegri Juventus

Andrea Agnelli e Massiliano Allegri nella conferenza stampa congiunta, il giorno dopo l’annuncio dell’addio del tecnico.

I due spiegheranno i motivi che hanno portato al divorzio dopo 5 anni. Indiscrezioni di oggi parlano di un retroscena legato al vicepresidente Nedved, che avrebbe minacciato il suo addio in caso di conferma dell’allenatore.

Sala stampa gremita, presente anche la squadra, Paratici ma non Nedved. C’è grande attesa per capire anche chi sarà  il successore del livornese. Tra i nomi che circolano Deschamps e Simone Inzaghi. Domani all’Allianz Stadium festa scudetto in occasione del match contro l’Atalanta.

“Cosi mi fate emozionare”, dice Allegri dopo un applauso.

Agnelli elogia Allegri, snocciolando i numeri: “Non risponderò sul prossimo allenatore. Uno ci sarà sicuro. Voglio celebrare Max che da solo ha scritto la storia della Juve. Storia straordinaria. Ebbe gli attributi a prendere la squadra il 16 luglio e a fare quello che ha fatto. Affetto, stima , riconoscenza, condivisione, tante vittorie, 5 anni bellissimi. Humus straordinario, tanti ricordi come la cavalcata fino a Berlino. Lo scorso anno il testa a testa con il Napoli. Sono orgoglioso di aver trovato un amico sincero con cui potermi confidare. Lavorerò per restare competitivi in futuro. Dobbiamo restare all’avanguardia. Massima fiducia in Nedved e Paratici”.

Ancora Agnelli, che consegna la maglia della Juventus ad Allegri: “Dopo l’Ajax ero convinto di continuare con Max. Ora sono convinto che è arrivato il momento di chiudere un ciclo straordinario”.

Cos’è cambiato in un mese e divergenze con Nedved: “Al di là delle dietrologie è stato un percorso di un gruppo di professionisti che ha analizzato decidendo che questo è il momento giusto, con un successo”.

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Allegri emozionatissimo: “Grazie al Presidente e ai ragazzi. Ci siamo tolte tante soddisfazioni, lascio una  squadra vincente che potrà ripetersi in Italia e fare bene in Champions. Quest’anno purtroppo in Europa è andata male. Ognuno ha espresso i suo pensieri e la società ha ritenuto di chiudere il rapporto, ma questo non cambia niente. I rapporti sono straordinari con tutti. Momento giusto per lasciarsi. Domani bisogna festeggiare la vittoria dello scudetto e l’addio di Barzagli, il professore. Mi aspetto una bellissima serata. 5 anni straordinari”.

Come Allegri assorbe quest’addio: “La vivo serenamente, dividersi è una cosa fisiologica. Lo abbiamo capito. Siamo orgogliosi di questi anni, 5 scudetti su 5. Sono state scritte cose non vere. Sono emozionato, ma domani bisogna festeggiare. L’anno prossimo la Juve ripartirà alla grande”.

Tifosi detrattori hanno condizionato la decisione. Agnelli: “Ha contribuito il cuore, ma gestendo aziende bisogna saper prendere le decisioni al momento giusto. Solo il futuro se saranno decisioni corrette. Al di là delle cose esterne, noi sappiamo quello che viviamo all’interno. Se non si conoscono le dinamiche nessuno potrà dire perchè avvengono certe decisioni e sei non sei freddo non puoi dirigere una società di calcio”.

Allegri sulle critiche per il gioco: “Non ha pesato questo. E’ stato sempre un confronto con tutti, alla fine devi centrare gli obiettivi. Questo succede alla Juventus. E’ importante il risultato finale, quello che condiziona. Le gare sono anche strategia e non sempre si può giocare bene. La Juventus nel DNA ha la vittoria. Io non voglio arrivare secondo giocando bene. Difendersi alcune volte non è vergogna. Le grande sfide le vincono le squadre che hanno la migliore difesa. Non ho capito cosa significhi giocare bene. In tutti i ruoli ci sono le categorie, ci sono allenatori che vincono e altri che non ci riescono. Ci sarà un motivo”.

Allegri ancora su addio: “Non vado via perchè non posso fare il manager. L’allenatore fa parte dell’azienda e condivide le varie problematiche dell’azienda e non deve essere ridotto solo a fare la formazione”.

Agnelli su prossimo allenatore e chiarezza su Conte: “Non rispondo grazie”.

Allegri se si sente juventino: “Mi ci sono sentito subito, da piccolo avevo il poster di Platini e mi sono sempre sentito juventino. Vuol dire fa parte di questa famiglia che da 12 è proprietaria di questo club, insegna molto e ti fa crescere”.

Agnelli quando è stata presa la decisione: “E’ stata una riflessione anche commossa, quando si affrontano questi temi nell’interessi di tutti. Questa è la decisione migliore per tutti ed è evidente che l’ha presa la società. Nessuno all’interno della società è indispensabile, è la storia della Juventus”. 

Tifosi juventini detrattori. Allegri: “I tifosi mi hanno espresso stima e affetto. Tutti non potevo metterli d’accordo, ma non mi sono mai posto il problema.

Allegri cosa farà in futuro: “Al momento non so nulla. Poi vedremo, magari una pausa mi farà bene. Dopo il 15 luglio mi verrà voglia di tornare a lavorare. Non escludo un anno sabbatico”.

Agnelli decisione più sofferta: “Sì”.

Agnelli nuova Juve: “Dovete chiedere a Paratici. La divisione dei ruoli è importante. La Juventus è un’azienda”.

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