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Napoli, Ancelotti: “Insigne resta. Io allenatore-manager? Non m’interessa”.

Carlo Ancelotti Napoli vigilia Cagliari

Il tecnico del Napoli Carlo Ancelotti in conferenza, alla vigilia del match casalingo contro il Cagliari, posticipo serale di domani.

Momento ambientale delicato per i partenopei, con i tifosi delusi dalla stagione e critica con il presidente Aurelio De Laurentiis. Altro tema d’attualità il futuro di Insigne.

Importanza del match: “Abbiamo l’obiettivo di conservare il secondo posto perché siamo in vantaggio e vogliamo arrivare a 80 punti in campionato, chiudendo bene la stagione. La squadra dà segnali positivi, continua a essere brillante e non è stanca”.

Mercato per la prossima stagione e Insigne: “Già da un po’ ne parliamo. Si è in continua evoluzione. C’è stato quest’incontro, c’è la volontà di Insigne di restare e di rinnovare il contratto, da parte nostra non c’è mai stata la volontà di cederlo. Ha voglia di restare e noi ne siamo contenti. Sulle future trattative, ci sarà un periodo molto lungo fino al 31 agosto”.

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Ancelotti allenatore-manager: “Non m’interessa, non voglio farlo perché mi porterebbe via troppo tempo. Ci sono persone più competenti di me, la direzione tecnica della società è molto capace. Non voglio rubar loro il lavoro e non voglio entrare in altre cose che non mi competono”.

Record negativo di presenze del pubblico domani al San Paolo: “Avremo un altro stimolo per il prossimo anno. Ma non credo che questo sia capitato per le prestazioni, è successo altre volte. Credo ci siano altre motivazioni per cui il San Paolo sia meno pieno rispetto al passato”.

Ultime gare come esame: “Albiol ha recuperato e giocherà dall’inizio, ritorna un giocatore importante ma probabilmente non ha i 90 minuti. La sua esperienza e personalità ci sono mancate. Le ultime partite sono un esame per tutti, vogliamo chiudere bene la stagione. Ma le valutazioni sui calciatori le abbiamo già fatte”.

Lozano: “Parlare di altri calciatori non mi piace. Ora hanno detto che la moglie di Trippier è a Napoli, questo non lo so. Ma questa è una bella città, ci sta che qualcuno venga in vacanza. Sicuramente stiamo valutando questi calciatori, ma c’è una valutazione tecnica e poi tutto il resto: trattative, volontà dei calciatori e altre cose”.

Malessere tifoserie: “Difficile dire perché. Fondamentalmente c’è un forte legame con la maglie e meno forte con le proprietà. Credo che il malessere nasca da lì, soprattutto per le proprietà straniere come accade per la Roma. Il tifoso deve pensare al colore della maglia. All’estero c’è un grande attaccamento per i colori sociali nonostante proprietà russe o cinesi”.

Schema tattico per il futuro: “Difenderemo 4-4-2 come abbiamo fatto da settembre e il gioco d’attacco varierà come successo in questa stagione”.

Messi o Ronaldo: “È sempre difficile dirlo. Ora le luci della ribalta le ha più Messi perché Cristiano non è in semifinale, ma è veramente difficile scegliere. Rimangono, dopo tanti anni, forse gli unici calciatori capaci di fare la differenza da soli”.

Barella obiettivo: “L’apprezzamento c’è, è un grandissimo centrocampista. Ma non rientra tra i calciatori che osserviamo”.

Trippier e Lozano cosa potrebbero dare: “Ripeto, non mi piace parlare di altri calciatori. Sono tipi di giocatori a cui siamo interessati, ma non gli unici. Il nostro obiettivo è di migliorare la qualità, l’intensità e l’esperienza della squadra”.

Giocatori che vogliono andare via: “Nessuno è venuto nel mio ufficio chiedendomi di essere ceduto, per ora non c’è bisogno di catene”.

Zielinski: “Ha fatto un’ottima stagione, in tutte le posizione in cui l’ho messo. Dimostra qualità in tutti i ruoli. Deve migliorare nella continuità e nell’acquisizione di maggior personalità, soprattutto quando gioca in una posizione un po’ più bassa dove occorre intelligenza tattica e visione di gioco”.

Bel gioco vs praticità: “Il calcio è tante cose, non c’è solo la bellezze e l’estetica ma anche la praticità. Non sono cose in antitesi. La ricerca è quella di avere una squadra organizzata, che giochi anche un bel calcio. Il tutto finalizzato a raggiungere dei buoni risultati”.

Callejon: “Sta bene, è tranquillo. È stato un malinteso con successivo chiarimento con i tifosi. Callejon è sempre molto sereno, ma lo era anche dopo l’episodio”.

Casillas: “Gli è andata bene, siamo tutti contenti per questo. Sono stato con lui per due anni, è il portiere che ha alzato tutte le coppe che ho vinto a Madrid. Al calcio ha dato tanto, ma per l’intelligenza che ha può fare benissimo un altro tipo di vita”.

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Quintiliano Giampietro