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ESCLUSIVO/ Tardelli: “Piatek devastante. Barella? Siamo diversi. La mia Juve più forte di questa”.

Marco Tardelli campione del Mondo con l’Italia a Spagna 82′

La sua esultanza dopo il gol alla Germania nella finale dei Mondiali dell’82’ vinti dalla Nazionale è diventata un’icona del nostro calcio. In ESCLUSIVA alla redazione di Sportnews.eu, Marco Tardelli, opinionista Rai. Dieci anni alla Juventus, con cui ha vinto tutto, prima di passare all’Inter, di cui è stato anche allenatore, uno dei centrocampisti più forti della storia del calcio italiano, parla tra l’altro di Piatek, Barella, Allegri, della Vecchia Signora e di Scirea.

Tardelli, si aspettava un impatto così devastante di Piatek sul Milan?

“Mi aspettavo che facesse bene, ma non in questo modo. Certo, ieri è stato anche agevolato dagli errori dei difensori del Napoli”.

Oggi Fiorentina-Roma e Atalanta-Juventus, domani Inter-Lazio. Quali saranno le altre semifinaliste di Coppa Italia secondo lei?

“Sono tutte gare equilibrate e belle da vedere. La Fiorentina è in crescita, la Roma sembrava in ascesa poi è ricaduta nei soliti errori. Comunque sono tutte sfide difficilmente pronosticabili”.

Al Franchi saranno difronte anche Chiesa e Zaniolo, due dei giovani italiani più interessanti…

“Concordo. Crescono entrambi gara dopo gara. Questa è una bella notizia per la Nazionale”.

Restando ai giovani, Barella è il nuovo Tardelli?

“Barella è Barella, Tardelli è Tardelli. Ognuno ha le proprie caratteristiche. Forse io ero un pò più marcatore e trovavo più spazi per fare gol”.

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Juventus anche quest’anno padrona in Italia?

“Sì, non c’è dubbio”.

I bianconeri possono vincere la Champions League?

“Ha ragione Allegri, non è obbligata. Bisogna capire i momenti. Sarebbe già una grande cosa se arrivasse in finale ancora una volta”.

Un giudizio su Allegri, spesso criticato anche dai tifosi della Juventus…

“L’unica partita giocata molto male è quella contro la Lazio, almeno per 70 minuti, peraltro poi vinta. E’ difficile contestare un allenatore che ha ottenuto i suoi risultati. Trova sempre motivazioni, è un grande tattico, ha una gestione del gruppo fantastica. Questo atteggiamento dei tifosi nei confronti di Allegri mi pare strano”.

La sua Juve era più forte di quella attuale?

“Noi avevamo 15 giocatori, più tre riserve. E’ difficile fare paragoni. Posso dire che la mia era più forte, tanto non cambia nulla”.

A distanza di 37 anni, cosa prova quando rivede la sua esultanza dopo il gol nella finale dei Mondiali 82′ contro la Germania?

Sono felice di rivedermi come ero allora, ma un pò triste oggi quando mi guardo allo specchio perchè vuol dire che mi sono invecchiato”.

Se dico Gaetano Scirea, cosa le viene in mente?

“Tutto ciò che può esserci di positivo. Un grande umile”.

Di Quintiliano Giampietro

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Redazione Sportiva