PSG, Buffon: “Non vendo i miei ideali per i soldi. Orgoglioso di esser qui. Vorrei sfidare la Juve ma non in finale”

Gianluigi Buffon
Gianluigi Buffon, 41 anni il prossimo 28 Gennaio.

PSG, Buffon: Sfidare la Juve sarebbe bello e strano, ma non in finale”.

In una lunga intervista al Corriere della Sera, il portiere della squadra francese ha parlato della sua attuale esperienza e del passato con i bianconeri.

Critiche: “Un po’ di invidia c’è sempre ed è anche umana, ma la prima regola è quella di non lasciarsi condizionare da giudizi altrui. Non venderò mai i miei ideali e i miei sogni per il denaro. Altrimenti lo avrei fatto ben prima.”

Nuova esperienza a 40 anni: “Avranno pensato che ero un folle. Ma il mio entusiasmo mi rende giovane e se voglio continuare ancora non mi posso rapportare come un vecchio Papa. A volte sono più stupido di chi ha vent’anni.”

La chiamata del PSG: “Per me è un grande orgoglio, perché a una certa età tutti sono considerati cotti e ricevere la proposta di una società così è la vera soddisfazione della vita. È una felicità grande, che ti dà fiducia.” 

Accoglienza: “E’ stata straordinaria. La gente per strada mi ringrazia e per me a 40 anni è incredibile. 

Champions League: “Solo a fine carriera vi dirò cosa è stata per me. Non sono venuto qui a Parigi per vincerla, perché altrimenti non avrei capito niente. Ma spero di portare qualcosa in più e ho l’ambizione di migliorare quello che è stato fatto fin qui. 

Sfidare Juventus: Affrontarli subito sarebbe bello e strano. Ma tornerei nel mio stadio, tra i miei tifosi, con cui mi sono lasciato in maniera commovente. Una rimpatriata. Mentre in finale la gestione del dopo partita sarebbe complicata, vorrei avere la libertà di esultare pazzamente in caso di vittoria”. 

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Discorsi motivazionali: “Se la vita ti ha dato qualità fuori dal comune, non ti devi accontentare di essere uno dei tanti, ma il numero uno. Non mi va di sprecare tempo. Dico a Ney che è uno scandalo che non abbia ancora vinto il Pallone d’Oro e che dovrebbe essere furioso. Lui e Kylian hanno un talento spropositato e possono dominare dieci anni. Ma tutto deve partire dalla loro testa e dalla loro voglia”. 

Nazionale italiana: ” E’ in buone mani. Mancini sa qual è la strada migliore da intraprendere, mentre il presidente federale non lo conosco. Sono strafelice che Chiello abbia ereditato la mia fascia sia alla Juve sia in Nazionale perché è un uomo e un giocatore che merita questo tipo di responsabilità. Gigio è un simbolo della coerenza e della bontà. Credo che anche Perin, se cominciasse a giocare, Meret, Cragno e Sirigu diano garanzie totali”. Io ho parlato col Mancio, non c’è bisogno di me”. 

CR7: “Ho giocato con tanti campioni e per misurarmi avrei voluto giocare con tutti, anche con lui. A Parigi però non è che non ce ne siano. Mbappé e Neymar hanno quel tipo di pedigree” 

Avvenimenti di San Siro: “Sono cose indecenti e, ovviamente, non mi riferisco ai milanesi, ma a chi dentro di sé ha ormai un odio radicato. C’’è bisogno  di tolleranza zero, altrimenti ci ritroveremo accerchiati da individui ancora peggiori. E probabilmente in tutto ciò il calcio nemmeno c’entra. Ci sono i germi dell’odio che continuano ad annidarsi ovunque. Stadio compreso” 

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