MotoGP, Puig contro Rossi: “Valentino debole, il n.1 è Marquez”

alberto puig motogp honda

MotoGP | Puig, frecciatine nei confronti di Rossi.

Alberto Puig ha vissuto un 2018 ottimo in MotoGP. Nel suo primo anno da team manager Repsol Honda ha vinto tre titoli: piloti, costruttori e squadre. Bottino pieno per lui e per la casa di Tokio.

Disponendo di un pilota fenomenale come Marc Marquez, le cose diventano più semplici. Non a caso il suo contratto è stato rinnovato fino al 2020. Il sette volte campione del mondo è attualmente il più forte del Motomondiale. Ma dall’anno prossimo avrà nel box un compagno come Jorge Lorenzo, che di titoli ne ha vinti cinque e che farà di tutto per batterlo. Una coppia tutta spagnola che in Honda dovranno essere bravi a gestire. Anche se va detto che i due piloti sono abbastanza intelligenti da evitare inutili faide interne.

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Tra coloro che vogliono provare a mettere i bastoni tra le ruote al team Repsol, c’è Valentino Rossi. Il quasi 40enne ha ancora voglia di correre e provare a vincere. Ancora due anni di contratto con una Yamaha che di progressi deve farne tanti per pensare di insidiare sia Honda che Ducati. Non è facile recuperare tutto il gap in breve tempo, ma a Iwata lavorano intensamente per dare al Dottore e Maverick Vinales una M1 più competitiva nel 2019.

Puig, tuttavia, non è convinto che Rossi abbia grandi chance di vincere. In un’intervista concessa a La Vanguardia si è così espresso sul nove volte campione del mondo: «E’ stato un grande pilota. Hai tutto il mio rispetto. Con l’età che ha, continua con voglia e la non accettazione di non essere in grado di vincere. Non sta accettando che il suo momento è già passato. A volte, i modi che usa non sono corretti. In nessun momento ho visto Marquez fare cattive azioni nei suoi confronti. Erano sempre incidenti di gara».

Il manager spagnolo lancia frecciatine non troppo velate a Valentino. E in seguito rincara ulteriormente la dose: «Rispetto Rossi, ma nella vita tutto ha il suo momento. E che piaccia o no, Marc è il numero uno. A volte bisogna fermarsi e pensare. Márquez non si preoccupa affatto della corrente di opinione che cercano di generare dall’ambiente di Vale. Al contrario: abbiamo sentito la sua debolezza nelle sue azioni». Parole alle quali il Dottore probabilmente replicherà presto…

 

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Matteo Bellan