MotoGP Valencia 2018, Vinales festeggia la pole position
E’ stato Maverick Vinales a siglare il miglior tempo nelle Qualifiche MotoGP di Valencia. Sua la pole position e dunque la prima casella della griglia di partenza in gara.
Un momento particolarmente positivo per il pilota spagnolo. Da qualche gran premio a questa parte è in netta ripresa. Sicuramente la vittoria di Phillip Island gli ha dato morale e fiducia. Inoltre, all’interno del team Yamaha è stata individuata la strada corretta nella quale lavorare. E lui sta dimostrando che con una M1 competitiva può stare davanti.
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Ai microfoni di Sky Sport MotoGP è stato scontato vedere Vinales nuovamente sorridente dopo il risultato odierno: «Sono più sereno. Dopo la Thailandia abbiamo cambiato la maniera di lavorare nel box. Ho capito come lavorare bene con la moto che abbiamo adesso. Tardi, ma l’ho capito. E’ molto interessante il lavoro che stiamo facendo. Sono contento. E’ stata una pole difficile, visto che guidare in queste condizioni è complicato. Dobbiamo provare a partire bene e fare il massimo».
Il pilota della squadra Movistar Yamaha si è anche espresso in merito al proprio potenziale in vista della gara: «Penso di avere un bel passo sull’asciutto, ho provato più giri e sappiamo come lavorare. Se correremo sul bagnato, dovremo vedere. Però sono molto contento, abbiamo lavorato bene e possiamo fare altri step». Si sente di poter essere competitivo, seppur tutto dipenda poi delle condizioni che ci saranno domani. E’ prevista pioggia, dunque tutto può succedere.
Infine Vinales è stato interpellato sul cambio di capo-tecnico che avverrà al termine di questo campionato. Infatti, Ramon Forcada verrà rimpiazzato da Esteban Garcia. Sul tema il centauro di Figueres ribadisce la correttezza della propria decisione: «Ho bisogno di serenità, tranquillità ed essere a posto. Esteban su quello è molto bravo, ha lavorato con me nel 2013 vincendo un titolo. Mi conosce bene, sia punti deboli che forti. Possiamo lavorare bene». Maverick è convinto della propria scelta e sicuro che l’anno prossimo sarà migliore del 2018.
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Di Matteo Bellan