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BASKET

Caso FIP-Virtus Roma, ecco le parole del presidente Toti e dell’Avv. Tobia

Il presidente della Virtus Roma Claudio Toti e l’avvocato del club Gianfranco Tobia

NOTIZIE BASKET VIRTUS ROMA – Giornata di conferenza stampa in casa Virtus Roma, dove il presidente del club capitolino Claudio Toti, insieme all’avvocato Gianfranco Tobia hanno parlato di quanto sta accadendo in casa Virtus con la possibile esclusione dal campionato di Serie A2 della Lega Nazionale Pallacanestro. Nella giornata di ieri la Corte Federale di Appello ha respinto il ricordo presentato da Roma:

SPORTNEWS.EU HA SEGUITO L’EVENTO con l’inviato Michele Spuri

Prende parola il presidente: “Ho ritenuto indire questa conferenza stampa per mettere chiarezza in tutta la vicenda, non è ben chiaro il contorno di tutta la storia e vorrei che fosse chiaro che si ascoltasse la nostra campagna e non solo quella dei comunicati federali e successivamente da alcuni giornalisti. Se qualcuno ha deciso la condanna a morte della Virtus deve sapere che ci sono ancora due gradi di giudizio. Il consiglio federale non vuole riconoscere il proprio errore ed è disposto a decretare la morte di una delle realtà dello sport italiano pur di far rimanere a Roma una sola squadra che non ha il nome della Virtus”.

“Qualuno dovrà rispondere prima o poi del perché è stato modificato un documento ufficiale, tra l’altro sperando che nessuno se ne accorgesse, quando noi ce ne siamo accorti e io personalmente ho fatto presente.  La decisione del tribunale federale è piena di lacune, perchè di fatto non ha fatto altro che giustificare e confermare un’assurda decisione del consiglio federale”.

Il presidenta della Virtus ha poi precisato una cosa sull’esito della corte federale: “Noi presentiamo il ricorso il mercoledì alle ore 15.00, 24 ore dopo, vi è stato una discussione di un’ora e 30 minuti circa. Alle 16.40 del giovedì usciamo e alle 18.03 dello stesso giorno riceviamo la sentenza che dice che il  nostro ricorso è stato respinto. Clamorosamente però ci vorranno 10 giorni per la motivazione. Quindi si decide in un’ora e 20 ma ci vogliono 10 giorni per le motivazioni. Tutto questo non può far altro che farmi pensare male, che si vogliano allungare i tempi, e che si possa arrivare a ferragosto, senza aver ancora deciso roster e tutto il resto. Noi abbiamo una grande fiducia nella giustizia sportiva e ritengo abbiamo motivazioni importanti per le quali il nostro ricorso debba essere accettato. Nel caso arriveremo al Tar e al Consiglio di Stato, per dimostrare che l’errore è della Federazione e non nostro. Trovo assurdo che per un potenziale ritardo di 15 ore, di fronte a 60 anni di storia del basket, si vuole far condannare a morte la Virtus, dopo che i campionati vengono falsati da squadre che non pagano contributi e stipendi. E’ tutto incomprensibile.

Poi prende parola l’Avvocato della società, Gianfranco Tobia: “Volevo chiarire di cosa stiamo discutendo, perché non l’ho letto da nessuna parte. Ringrazio il presidente che dopo 16 anni che lavoro qui mi ha permesso di fare una conferenza stampa. Voglio che voi sappiate con precisione di cosa stiamo discutendo e voglio che capiate la materia del contendere. Noi siamo stati non ammessi al campionato di Serie A2 con una delibera di consiglio federale che recita una sola motivazione: “La Virtus Roma non ha adempiuto all’obbligo di pagamento nei termini perentori previsti dalle Doa dalla delibera del 29 Aprile 2016. Queste sono le uniche motivazioni che troviamo, nella quale si fa riferimento a una relazione della Comtec e si dicono allegate a questo atto ma che la federazione non ci ha mai dato e si è sempre rifiutata di darci, non abbiamo mai avuto questi atti. Di fronte al TAR per una cosa del genere ti dicono che hai pienamente ragione. Noi stiamo discutendo di un provvedimento federale che conosciamo per metà. Nessuno ci ha risposto su questa cosa, ma se la corte d’appello ha preso la decisione in quel breve lasso di tempo, significa che l’avevano già deciso e la cosa è abbastanza inquietante”.

“Nel fascicolo del tribunale e in quello della corte d’appello ci sono carte che noi non conosciamo, il presidente menzionava atti e cose che non conosciamo. Ha parlato di cose che non potrebbe avere. I provvedimenti devono essere motivati, e questo non dice neanche se abbiamo pagato o meno. Durante il giudizio, rovistando negli atti, ho trovato una delibera, una nota mandata da Berta, segretario, mi ha detto presidente da dove la tira fuori, dal sito gli ho detto. Nella sentenza del tribunale non si parla della nota, di questa nota nessuno ne parla, non abbiamo ragione, abbiamo ragionissima, stanno facendo un affronto alla Virtus, e io che faccio l’avvocato da 40 anni e se vedo che in un’ora decidono e 10 giorni per la motivazione, penso male. Non è stata valutata con serietà. Io sto da 30 anni nel tribunale del calcio e sono presidente del tribunale del Rugby, su una cosa del genere ci stiamo 4 o 5 giorni e non un’ora, sto decidendo il futuro di una squadra. La Federazione non si preoccupa di tutte le realtà, e il fatto che hanno detto che la società non ha usato normale diligenza, si dovrebbero vergognare, in 16 anni non ho visto società comportarsi così bene come la Virtus. Esiste una regola che viene applicata negli arbitrati che pretende che tutti i siti deve rispondere, il tribunale non può astenersi al rispondere di alcuni quesiti. L’articolo 112 della procedura civile, si chiama ‘corrispondenza tra chiesto e pronunciato’, il tribunale non ci ha risposto”.

Sul fronte giocatori già sotto contratto: “Non possono aspettare fino a settembre, abbiamo l’esigenza di andare davanti al Coni prima di ferragosto. Nel momento in cui verrà depositata la decisione noi in 24 ore presenteremo l’appello. Qualcuno potrà chiedere la risoluzione del contratto, al momento però nessuno l’ha fatto e questo mi fa sperare, perché anche loro credono alla nostra assoluta innocenza”.

E’ un attacco alla Virtus o è un attacco a Claudio Toti.
Lo ritengo un attacco alla persona.

Dalla struttura del basket di Roma ha ricevuto solidarietà?
Non ho mai ricevuto nessuno, se non qualche presidente di qualche società che oggi non fa più parte del basket.

Nel caso in cui voi doveste essere ammessi, cosa succede dopo?
Noi continueremo a rispettare le regole e pretendiamo di essere rispettati. Non voglio e non farò niente. I rapporti con la federazione sono pochi, e saranno ancora di meno. Esistono le lezioni, se qualcosa dovrà cambiare non sarò certo io a farlo.

Riprende parola l’avvocato: “Io non mi aspettavo di vincere al tribunale federale, ho creduto però con tutta la sincerità di poter vincere alla Corte d’Appello Federale ieri, quando ho visto quanti errori aveva fatto la federazione in questa vicenda. Le lacune sono talmente enormi che io tutt’oggi non so come ci risponderanno, secondo me neanche 10 giorni gli basteranno”.

Redazione Sportiva