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CALCIO. Modello Germania. Bambini allo stadio senza genitori

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Non solo grandi investimenti per attirare sostenitori. Con poche risorse il Paderborn fa scuola

(getty images)

 

Come ha fatto la Germania a diventare un esempio per il calcio europeo, coniugando risultati sportivi ed economici, rilancio dei vivai e fidelizzazione del pubblico? Il modello tedesco è la magnificenza dell’Allianz Arena, la cattedrale da 340 milioni del Bayern Monaco che di notte si illumina di rosso, bianco o blu. Ma è pure lo stadio formato mignon del Paderborn, undicesimo in seconda divisione eppure attivissimo nelle politiche sociali.

IMPARARE DIVERTENDOSI– I campioni di Germania del Borussia, in collaborazione con l’amministrazione locale di Dortmund, dal 2009 porta avanti un programma di insegnamento per i bambini al Signal Iduna Park che, quando la banda di Klopp non gioca, apre le porte al doposcuola, in particolare con lezioni di informatica. Con un vantaggio non da poco: un contesto simile riesce a motivare anche quegli studenti che hanno difficoltà a seguire i comuni programmi di apprendimento. I tedeschi sono imbattibili nelle strategie di coinvolgimento dei tifosi. Gli incentivi per le famiglie, con settori riservati, si sprecano. L’idea è che allo stadio non si vada solo per vedere la partita ma pure per socializzare. Il calcio, da quelle parti, vanta un fortissimo legame col territorio, grazie a una normativa unica nel suo genere: la regola del «50% più uno» fa sì che i club siano controllati da associazioni sportive e che i tifosi, avendo a disposizione la maggioranza dei voti, risultino determinanti nelle decisioni più importanti per la squadra. Non a caso in Bundesliga non c’è nessun proprietario straniero. I supporter sono parte attiva nel club, spesso si dedicano ad attività di volontariato allo stadio come steward oppure raccontando la cronaca delle partite ai non vedenti. Lo fanno da cabine collocate nei settori senza barriere architettoniche riservati ai disabili (obbligatori in Bundesliga), con gli spettatori collegati grazie a un set di cuffie.

TUTTI ALLO STADIO A PADERBORN – L’esempio più sorprendente arriva da Paderborn, città industriale di 150 mila abitanti. La Benteler Arena, 15 mila posti, è costata 11 milioni. Nulla di fantasmagorico, la magia è nelle cose che succedono al suo interno. Il progetto «Kids Club» merita di essere studiato. Lanciato nel 2009-10 e rivolto alla fascia d’età tra i 5 e i 14 anni (la tessera costa 48 euro all’anno), coinvolge attualmente 300 bambini. Lo slogan è: allo stadio senza genitori. Sì, avete capito bene. Partite in casa ma anche in trasferta seguite sugli spalti soli soletti, sotto la supervisione di insegnanti. I programmi educativi, poi, si sprecano: due anni fa ci si focalizzò sull’alimentazione, ora sulla lettura. Per non parlare degli incontri nelle scuole con la squadra e degli sconti per le famiglie (si possono acquistare 4 biglietti con posti in piedi per un totale di 15 euro). In Bundesliga il tema della responsabilità sociale è molto sentito, visto che il 10% del pubblico che segue i campionati di prima e seconda divisione è compreso tra i 5 e i 14 anni. Ovvio che tutto quanto ha pure un ritorno economico. Ci si coccola i più piccoli per assicurarsi il loro tifo negli anni a venire. Il Paderborn sta studiando proprio gli effetti dell’iniziativa «Kids Club»: l’affluenza allo stadio è salita dagli 8.300 spettatori del 2009-10 ai 10.200 del 2011-12.

Redazione Sportiva