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LONDRA 2012. I Carabinieri sospendono SCHWAZER: paga dimezzata

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Due ore a Bologna: ha reso la pistola. L’acquisto di Epo in Turchia è ‘poco credibile’ per gli inquirenti. E c’è uno stage a Tenerife…

(Getty Images)

 

RASSEGNA STAMPA – (P. Molinaro – V. Piccioni) – Per Alex Schwazer, dopo la positività all’eritropoietina resa nota dal Cio il 6 agosto, comincia la resa dei conti. Il primo atto si è svolto ieri presso la sede del gruppo sportivo dei carabinieri a Bologna. Il marciatore ha reso al comandante del gruppo sportivo dell’Arma pistola, manette e distintivo. Inoltre gli è stata comunicata la ‘Sospensione in via cautelativa’, che comporta anche il dimezzamento dello stipendio. Ma a questo punto per il marciatore potrebbero anche esserci problemi oltre confine perché ha detto di aver acquistato l’Epo in una farmacia di Antalya, “dove questa sostanza si può avere senza ricetta”, pagandola 1500 euro. Il presidente dell’Ordine dei farmacisti di Antalya, Kerem Zabun, ha dichiarato che vorrebbe sapere da Schwazer in quale farmacia e in quali circostanze avrebbe acquistato la sostanza, perché il commercio dell’Epo in Turchia è regolato da un registro. Non solo: anche gli inquirenti italiani sono assolutamente convinti che il ‘percorso’ turco per assumere non sia praticabile vista la difficoltà di trasporto dell’Epo, sia tecnica, sia doganale. E 1500 euro di Epo sono una quantità anche fisicamente ingombrante. Dall’ambiente della marcia trapela, inoltre, che nel febbraio 2010 l’azzurro avrebbe svolto un collegiale a Tenerife, uno dei campus di Michele Ferrari. Ma ieri a Bologna c’è stato anche l’incontro Schwazer-Didoni. “Voglio guardarlo negli occhi”, aveva detto il tecnico mercoledì.Alex fra le lacrime si è scusato con me — ha detto Didoni —, ma gli ho detto di farlo con tutti quanti l’hanno aiutato in questo anno e mezzo. Gli ho detto che ha tradito, me e tutti quanto gli stavano intorno. Sì, gli ho chiesto se durante la nostra collaborazione ha avuto rapporti col dottor Ferrari e Alex me l’ha negato. L’ultima volta che ci siamo incontrati, presente Carolina, il 27 luglio a Oberstdorf, davanti alla sua tensione gli avevo anche detto che poteva anche non partecipare all’Olimpiade ed essere felice lo stesso. Certo, ora voglio sapere perché si è dopato e lui mi ha risposto che si sentiva schiacciato dall’immagine dell’atleta invincibile. Penso che non dica tutta la verità. Se condanno l’atleta Schwazer, l’uomo mi ha fatto pena. È a pezzi. Non bisogna lasciarlo solo, quando mi sbollirà la rabbia cercherò forse di aiutarlo anch’io”. Ieri, dal sito, il marciatore ha ringraziato per i messaggi di sostegno. “Ho a casa quattro medaglie, ma la vita è tutt’altro. È assurdo perdere parenti e amici per andare più forte in una gara”.

Redazione Sportiva