Serse Cosmi è un allenatore che finora è stato abituato a lavorare anche in condizioni difficili e con presidenti spesso troppo esigenti come Gaucci e Zamparini ed è per questo che non sembra avere timore nell’affrontare una sfida che si preannuncia certamente impegnativa, ma allo stesso tempo affascinante da compiere come quella che potrebbe portare alla salvezza di un Lecce davvero desideroso di risultati positivi e che fino a ora ha totalizzato ben nove sconfitte in campionato.
Di Francesco non era riuscito a dare alla squadra la carica emotiva che serviva per lottare su tutti i palloni in un campionato come quello di chi lotta per rimanere in serie A che rappresenta spesso una guerra di nervi ed è per questo che la società salentina ha deciso di puntare sul tecnico, che già ieri ha diretto il primo allenamento e che crede fermamente nell’incarico che gli è stato affidato: “Una squadra con giocatori di qualità che possono centrare l’obiettivo della salvezza. Se avessi dovuto affrontare situazioni facilnon solo nel calcio ma anche nella vita, avrei vissuto un’altra vita”. Cosmi non se l’è sentita di criticare chi l’ha preceduto, che pur avendo raggiunto solo otto punti in classifica, secondo lui ha svolto un buon lavoro: “Ha dato qualità tattica alla squadra. Nei giocatori invece non ho riscontrato in loro quella disperazione agonistica, elemento indispensabile per una compagine che deve salvarsi. Quello che è mancato a questi ragazzi è stata, a mio avviso – ha aggiunto – la mancanza di interpretare la sconfitta e di viverla, tipica di una squadra che da una sconfitta deve trarre tesoro“.
Cosmi non ha comunque intenzione di cambiare il suo credo tattico, che ritiene sia adatto anche per questi giocatori: “Qui a Lecce – afferma ancora – sono venuto per cercare, con convinzione, di poter proporre il mio calcio. Non sono venuto per entrare nella storia del Lecce, ma sono arrivato per farne parte. Io in questa avventura metto tutte me stesso. Lecce è per il sottoscritto un’occasione importante. Qui ho la possibilità di vincere un qualcosa di importante e non impossibile, che potrebbe avere il sapore dell’impresa“.
Ilaria Macchi
