CORRIERE DELLO SPORT. Moratti chiama l’Inter a rapporto.

CORRIERE DELLO SPORT. Moratti chiama l’Inter a rapporto.

Una sintesi dell’articolo del Corriere dello Sport.

(getty images)

 

La convocazione è partita direttamente da Massimo Moratti. Così, dopo aver concluso la sua conferenza stampa, Claudio Ranieri ha raggiunto negli spogliatoi il presidente e il resto dei vertici della società. La situazione, infatti, è ancora da allarme rosso. Ancora una volta, come era già accaduto nel corso della stagione, un successo è stato sopravvalutato. Quello strappato sul filo della sirena a Siena invece si è rivelato solo un brodino. Aveva alimentato ancora illusioni, ma la realtà resta quella desolante che l’Udinese è riuscita a mettere in evidenza soprattutto nella ripresa. Occorre trovare qualche rimedio, altrimenti il baratro rischia di aprirsi un’altra volta. Basta parlare di scudetto, insomma (come qualche nerazzurro aveva ricominciato a fare in settimana), ma attenzione solo ai fatti.
Di certo, quando era arrivato a San Siro, Moratti non si aspettava di trovarsi nuovamente a tenere riunioni nello spogliatoio dopo una sconfitta. Il presidente nerazzurro, però, aveva voluto fare alcune precisazioni sulle voci circolate negli ultimi giorni. «Un interesse russo per l’Inter? La chiarezza è che non è vero. Anche se forse sarebbe una bella cosa (sorride, ndr), se fosse un gruppo forte che dà una mano, ma non c’è niente. Rinforzi a gennaio? Ecco, appunto. Non so, vediamo. Ma anche se dovessimo fare qualcosa non sarebbe simpatico dirlo ora per chi è qui. Se ho intenzione di cedere l’Inter? No, proprio no» .
Anche Thiago Motta non ha potuto che fare i conti con la realtà. «Parlare di scudetto in questo momento significa ingannare prima la gente e poi noi stessi – afferma il centrocampista -. Non è nemmeno il caso di pensarci. Qui occorre solo pensare a come migliorare il gioco e le prestazioni. Non più a parole, ma solo con in fatti, con gli allenamenti e con le partite. La verità è che non riusciamo a costruire nulla, quindi è normale poi non segnare e poi, magari, perdere le partite per un contropiede. E’ tutta colpa nostra perché sapevamo che l’Udinese avrebbe sfruttato quest’arma, ma comunque ci siamo fatti infilare. Eppure eravamo partiti bene nel primo tempo, mentre nella ripresa siamo calati» . Già e nonostante l’unica squadra ad essere impegnata durante la settimana fosse stata quella bianconera, mentre l’Inter era rimasta alla Pinetina ad allenarsi.