CORRIERE DELLO SPORT. Conte: “Juve, riprenditi la vetta”

CORRIERE DELLO SPORT. Conte: “Juve, riprenditi la vetta”

Una sintesi dell’articolo del Corriere dello Sport.

(getty images)

Non ci sarà il turnover nella Juventus che scenderà in campo contro il Cesena. La sfida con i romagnoli è incastrata fra la doppia trasferta sui campi di Lazio e Napoli e un’altra gara esterna ricca di difficoltà all’Olimpico giallorosso ma Antonio Conte ha deciso che l’undici che scenderà in campo contro la compagine cesenate non si discosterà molto dalle formazioni impiegate all’Olimpico e al San Paolo.
L’ipotesi turnover sembrava giustificata dalla presenza di un avversario come il Cesena sulla carta più abbordabile rispetto alle rivali del trittico esterno. Conte tuttavia non si fida e lancia un chiaro avviso ai naviganti: «I tre punti in palio contro il Cesena valgono quanto quelli contro la Roma. E non c’è scritto da nessuna parte che questi tre punti li abbiamo già in tasca. Non si tratterà affatto di una passeggiata; sarà invece una gara difficile perché i nostri avversari verranno a Torino con la mente libera, non avendo alcunché da perdere. Proprio per questo non mi interessa guardare oltre questa partita: non vincere contro il Cesena significherebbe ridimensionare di gran lunga i quattro punti ottenuti nella doppia trasferta». Nel mirino di Conte, oltre al Cesena, c’è la capolista rossonera. Vincendo nell’anticipo di venerdì in casa del Genoa, il Milan si è portato momentaneamente a +1 sui bianconeri, che puntano a riprendersi immediatamente la vetta. Quella tra Conte ed Allegri non è solamente una sfida a distanza per uno scudetto di cui in casa Juve -scaramanzia d’obbligo- nessuno intende parlare. E al tecnico dei campioni in carica, che ha definito la Juve come la più autorevole candidata a vincere lo scudetto, Conte risponde così: «Io so soltanto che la base dalla quale partiva il Milan è lo scudetto vinto l’anno scorso. La squadra che incomincia il campionato con il tricolore cucito sul petto non può nascondersi e dire di stare a guardare che cosa succede. La Juventus, al contrario, proveniva da due settimi posti consecutivi, anche se è giusto che il suo nome, noblesse oblige, venga inserito nel lotto delle candidate alla vittoria finale. Tornando ai rossoneri, mi ha impressionato non tanto il fatto che delle ultime otto partite ne abbiano vinte sette e pareggiata una, ma soprattutto il modo in cui hanno ottenuto le loro vittorie. A parte la gara con il Lecce, dove hanno rimontato tre reti di svantaggio, le altre volte hanno sempre vinto in modo schiacciante».
Il percorso dei bianconeri verso l’ambito traguardo passa attraverso diverse tappe, che non sono soltanto quelle rappresentate dalle partite in calendario. Lo sottolinea Conte riepilogando quando aveva dichiarato al via della stagione. «Quando ho cominciato questa avventura mi sono posto un primo step: puntavamo a essere competitivi e a tornare ad avere credibilità presso i tifosi e gli avversari. Il secondo passaggio sarà teso a mantenere questa competitività; il che, tradotto in parole povere, significa rimanere nelle parti alte della classifica». Ciò che Conte vuole evitare assolutamente, nel match contro il Cesena, è un calo di tensione da parte dei suoi, come è avvenuto nel primo tempo della sfida con i partenopei. In questo caso tuttavia non sono mancate alcune giustificazioni. «A Napoli entrambe le squadre venivano dalle stesse fatiche. Sicuramente giocare prima della sosta ci avrebbe favorito di più. Nel primo tempo del San Paolo non c’è stata mancanza di determinazione da parte nostra, ma era evidente che il Napoli stava disputando la partita della vita, mentre il nostro atteggiamento era più soft. Nel calcio moderno, ma in fondo è sempre stato così, l’aspetto psicologico si rivela molto spesso più importante delle tattiche e non a caso la psicologia è tra le discipline che gli aspiranti allenatori devono studiare al corso di Coverciano. Nell’intervallo è bastato scambiarci qualche parola negli spogliatoi e qualche piccolo cambio nei movimenti per rimettere le cose posto. Tutto questo senza il bisogno di apportare nessuna modifica allo schieramento».