GAZZETTA DELLO SPORT. Snejider: “Siamo ancora da scudetto! Zàrate? Giocare con lui è facile, non gli va detto niente”

GAZZETTA DELLO SPORT. Snejider: “Siamo ancora da scudetto! Zàrate? Giocare con lui è facile, non gli va detto niente”

Il centrocampista dell’Inter commenta il momento del club di Moratti

(getty images)

Wesley Sneijder rilascia un’intervista a La Gazzetta dello Sport. In estate il giocatore olandese stava per lasciare l’Inter: «Io non ho mai pensato di dovermene andare, altri non so». La società l’ha richiamato dalle vacanze per parlare in un possibile trasferimento, e poi: «Poi sono arrivato a Pinzolo, ho ritrovato più o meno la stessa squadra, ho parlato con Moratti, che per me è una persona molto importante, con Branca e Ausilio e mi hanno detto tutti che sarei stato molto importante per l’Inter».

Si parla di modulo; Gasperini lo faceva giocare troppo lontano dalla porta, ma diceva che lei così si divertiva: «L’ha detto lui: avevo sempre la palla, è vero, ma a me piace stare più avanti, più vicino alla porta». Una cosa, detta da Ranieri, che le è piaciuta più delle altre? «Che lui mi vuole lì, e poi perché mi vuole in quella posizione: ovvero perché così divento importantissimo per la squadra. Questo mi carica, mi dà grande fiducia. Un altro che ha saputo parlarmi come Ranieri è stato Mourinho. Anche se…».

Anche se? «Anche se è inutile dire che noi continuiamo a cercare negli allenatori qualcosa di Mourinho, che ogni tanto sento ancora: un altro come lui non c’è, nessuno come lui sa come trattare ogni singolo giocatore». E dopo Mou, nella sua personalissima classifica dei tecnici che l’hanno allenata? «Van Basten e poi Henk Ten Cate».

Brutta la classifica dell’Inter in campionato, eh? «Eppure io dico che lo scudetto possiamo ancora vincerlo noi, anche se oggi abbiamo più punti in Champions che in campionato». Quali partite giocate con la maglia nerazzurra ricorda con più piacere: «Il primo derby che ho giocato: ero arrivato a Milano da un giorno; una partita a caso con l’Olanda, perché quando giochi in Nazionale sei sempre sotto esame; a Londra contro il Chelsea, l’anno del triplete».

Si parla dei nuovi arrivi. Un commento su Zarate: «Lui capisce tutto senza bisogno di dirgli niente, è facile giocare con lui».
E Forlan? «Basta che giochi sempre attaccante e vedrete: all’inizio stava sulla fascia, e non poteva andar bene».