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Salute e Benessere

Stare seduti tante ore al giorno aumenta il rischio di demenza senile: lo studio

In molti casi, la sedentarietà sta prendendo il controllo della nostra vita. In tal ambito, un recente studio ha dimostrato che stare seduti tante ore al giorno aumenterebbe il rischio di demenza senile. 

Demenza senile (foto da Canva) – Sportnews.eu

Ormai si sente dire da tutte le parti e in tutte le salse: l’attività fisica è alla base di una vita sana. Durante il corso della giornata però può risultare complicato ritagliarsi quell’oretta per allenarsi. Inoltre, un lavoro d’ufficio oppure uno smart working al computer può comportare tante ore seduti su una sedia. Da ciò però scaturisce una problematica immane secondo uno studio pubblicato di recente sul Jama Network. Stare seduti per tante ore al giorno su una sedia infatti aumenterebbe le possibilità di sviluppare la demenza senile. Il campionamento dello studio è stato realizzato su una base considerevole di individui, circa 50mila, tutti con almeno 60 anni di età.

Stare seduti tante ore al giorno aumenta il rischio di demenza senile: i risultati dello studio

La ricerca condotta in laboratorio (foto da Canva) – Sportnews.eu

Gli scienziati hanno monitorato giornalmente movimenti e stile di vita degli individui sottoposti alla ricerca. Inoltre, sono state prese sotto esame tutte le cartelle cliniche durante gli anni dello studio. Alla fine, i risultati hanno evidenziato che coloro che restano seduti per almeno 10 ore al giorno incrementano per almeno l’8% la possibilità di sviluppare in seguito la demenza senile. Il dato schizza incredibilmente al 63% qualora si rimanesse inchiodati alla sedia per almeno 12 ore giornaliere. “Non è poi così impossibile trascorrere 10-12 ore seduti. Succede al lavoro, in macchina durante gli spostamenti, a pranzo e a cena“, ha spiegato il professore David Raichlen, docente di Scienze biologiche e Antropologia alla University of Southern California e tra le prime firme della ricerca.

Cos’è la demenza senile

La locuzione è utilizzata dagli esperti di settore per definire quella condizione medica in cui avviene un declino delle facoltà mentali abbastanza grave da interferire con le normali situazioni quotidiane. Il morbo di Alzheimer rappresenta la percentuale più alta del verificarsi di tale patologia, comprendendo circa il 70\80% dei casi. I sintomi più marcati sono i seguenti: perdita della memoria a brevissimo termine, difficoltà nell’esprimersi, complicazioni nei ragionamenti e nella concentrazione oppure una scarsa percezione visiva. Al minimo campanello d’allarme è dunque importante consultare il proprio medico di base, il quale vi mostrerà il corretto iter da seguire per valutare la situazione.

Nicolo De Francesco