Reflusso+gastroesofageo%2C+quanti+passi+fare+al+giorno+per+ridurre+i+rischi%3A+benefici+straordinari
portnewseu
/2023/05/17/reflusso-gastroesofageo-quanti-passi-fare-giorno-ridurre-rischi/amp/
Salute e Benessere

Reflusso gastroesofageo, quanti passi fare al giorno per ridurre i rischi: benefici straordinari

Con la camminata è possibile prevenire anche fastidi come il reflusso gastroesofageo: vediamo insieme quanti passi servono per ridurre i rischi.

Dolore allo stomaco (Foto da Pixabay)

Tra i disturbi più diffusi nella popolazione è impossibile non citare anche il reflusso gastroesofageo. Questa condizione può essere occasionale o cronica e si presenta quando i succhi gastrici risalgono nuovamente nell’esofago causando quella bruttissima sensazione di bruciore. La malattia può essere scatenata da pasti troppo abbondanti che apportano sensazione di acidità o pesantezza.

In realtà, il passaggio di acido dallo stomaco all’esofago avviene fisiologicamente nell’arco dell’intera giornata, soprattutto dopo i pasti. Ma se gli eventi sono duraturi e frequenti, ecco che si parla di una malattia che colpisce il 10-20% della popolazione europea. I sintomi sono, tipicamente: un bruciore dietro il petto e un rigurgito acido in bocca. Nella maggior parte delle persone, il reflusso non fa danni: in una piccola percentuale, tuttavia, la malattia può complicarsi e trasformarsi in erosioni, ulcere o restringimenti. Per gestire il fastidio, anche la camminata gioca un ruolo chiave: vediamo quanti passi al giorno per ridurre i rischi legati al reflusso gastroesofageo.

Reflusso gastroesofageo: quanti passi al giorno fare per ridurre i rischi

Dolori addominali (Foto da Pixabay)

La camminata è un’attività fisica che viene sottovalutata da tantissime persone: in realtà i suoi benefici sono davvero incredibili. Un incredibile studio ha sottolineato alcuni aspetti importanti: i ricercatori della Vanderbilt Univesity Medical Center hanno monitorato con lo stesso tracker 6.042 persone per ben 4 anni. I dati hanno fornito prove pazzesche: tra gli 8.000 e i 9.000 passi si riduce notevolmente il rischio di sviluppare condizioni come apnea notturna e reflusso gastroesofageo.

11.000 passi, invece, riducono anche del 64% il rischio di sviluppare problematiche come l’obesità. Attenzione però: questa non è una correlazione di causa-effetto, ma sottolinea semplicemente l’importanza dell’attività fisica. La camminata apporta innumerevoli benefici, non soltanto dal punto di vista fisico ma anche (e soprattutto) psichici.

Francesco D'Andolfo