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Formula 1

Formula 1, Ferrari: niente appello per Vettel. Ma non è finita

Formula 1, GP Canada 2019: niente appello Ferrari alla penalità a Vettel.

La Ferrari non ha proceduto con la presentazione del ricorso al Tribunale Internazionale d’Appello della FIA dopo quanto successo nel Gran Premio del Canada. Nonostante la scuderia di Maranello avesse annunciato l’intenzione di ricorrere, in realtà ha poi desistito.

Ieri è scaduto il termine entro il quale era possibile appellarsi. Infatti, ci sono 96 ore di tempo dopo il GP per mettersi in azione. Come spiegato da La Gazzetta dello Sport, la Ferrari ha scelto di non muoversi perché probabilmente il ricorso sarebbe stato ritenuto inammissibile. Il regolamento della Formula 1 stabilisce che le penalità di tempo non sono appellabili, dunque rimangono i 5 secondi di sanzione che sono costati a Sebastian Vettel la vittoria a Montreal.

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Formula 1, caso Vettel: niente appello, ma la Ferrari lavora diversamente

Comunque la scuderia di Maranello sta valutando un’altra strada per tentare di ribaltare il risultato del Gran Premio del Canada. Gli avvocati puntano sul “diritto di revisione” di una decisione previsto dal codice sportivo della FIA in caso di nuove evidenze su un determinato episodio. La Ferrari potrebbe portare nuove prove a favore della propria tesi, ovvero che Vettel non ha deliberatamente ostacolato Lewis Hamilton spingendolo verso il muretto. L’articolo 14.1.1. del codice sportivo stabilisce infatti che se emergono «nuovi elementi rilevanti e significativi», non disponibili al momento della decisione, il collegio dei commissari (o in alternativa altri giudici stabiliti dalla FIA) debba riunirsi nuovamente per analizzare questi elementi e decidere se confermare o meno il provvedimento. Ci sono 14 giorni di tempo dall’evento per presentare le prove necessarie.

In casa ferrarista c’è la convinzione che Vettel non abbia responsabilità sul rientro in pista un po’ pericoloso dopo l’uscita sull’erba. Aveva perso il controllo della monoposto e pertanto non poteva indirizzarla come voleva. Il team principal Mattia Binotto ha così parlato a Rai Sport: «Seb ha commesso un errore, ma siamo convinti che non ci sia stata scorrettezza. Ha solo tentato di recuperare la vettura, di rallentare e di tornare in pista nel modo più sicuro possibile. Noi stiamo cercando di mettere insieme tutti i dati per portare nuovi elementi ed eventualmente spingere la Federazione a una decisione diversa». Vedremo quale sarà l’epilogo di questa vicenda.

Matteo