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Moto GP

MotoGP, Dovizioso: “Competitivo a Jerez, ma attenzione all’asfalto…”

MotoGP, Spagna 2019: Dovizioso in conferenza stampa da Jerez.

Andrea Dovizioso approda in Spagna da leader del campionato MotoGP 2019 e ha tante motivazioni per fare bene a Jerez. Su questa pista non è mai salito sul podio da quando corre nella top class del Motomondiale. Poteva farlo un anno fa, ma venne coinvolto in un incidente dopo un contatto Lorenzo-Pedrosa e fu costretto al ritiro mentre si giocava il secondo posto.

Dopo il quinto posto di Austin, non certamente esaltante, il pilota della Ducati ha voglia di tornare nelle prime tre posizioni. Sa che per conquistare il titolo deve essere costantemente davanti. Il suo maggiore rivale, Marc Marquez, proprio grazie a questa costanza gli ha soffiato il titolo nel 2017. La Desmosedici GP19 è una moto migliorata rispetto alla versione precedente e dà molta fiducia al forlivese in vista di questo weekend.

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Dovizioso oggi è stato uno dei piloti protagonisti della conferenza stampa piloti MotoGP e ha esordito parlando sia dell’attuale leadership nella classifica mondiale che delle aspettative per il fine settimana: «Sono contento del risultato di Austin, visto che sabato avevo faticato ad ottenere il tempo sul giro. Sono partito indietro in griglia, però sono scattato bene e ho recuperato. Sono contento di arrivare a Jerez con questa situazione di classifica. Ci sono tanti piloti veloci, non siamo solo io e Marquez a lottare per il titolo come in passato. Quest’anno sarà più difficile, ma mi sento più fiducioso che nel 2018 e credo che sarò più competitivo. In Spagna non so cosa aspettarmi, l’anno scorso ero più veloce che in passato. Quest’anno l’asfalto è diverso e condizionerà parecchio tutti».

Gli viene ricordato che a Jerez non è mai salito sul podio, ma che l’anno scorso poteva riuscirci e solo un episodio sfortunato glielo ha impedito. Stavolta ci riproverà: «Quest’anno sarà diverso – spiega -, perché gli avversari sono in una situazione differente. L’asfalto sarà il punto focale per capire la situazione. Ma non so perché non dovremmo essere competitivi…».

 

Matteo Bellan

Matteo