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Serie A, Juventus: ecco perché Mandzukic è insostituibile per Allegri

Mario Mandzukic il fattore decisivo della Juventus

Ha segnato a tutte le grandi del campionato di Serie A, per acume tattico è insostituibile, il vero segreto di questa Juventus dei record.

Mario Mandzukic andrebbe clonato, ogni allenatore, come il croato, ne vorrebbe 11 in campo. E’ senza dubbio l’uomo più decisivo di questa prima parte di stagione dei bianconeri e non solo per i goal segnati. Una doppietta al Napoli, un goal a Inter, Lazio, Milan e Roma, tutte reti pesanti che hanno significato la vittoria per la banda di Allegri.

Nove i centri fino qui, in questa stagione, un bottino fondamentale che ha consentito alla Juve di vincere tutti gli scontri diretti. Roba mica da poco se si pensa a quanto Super Mario incida nella economia del gioco di Allegri. Corre lungo la fascia, partecipa alla fase difensiva recuperando palloni e impostando l’azione, si danna l’anima sul fronte offensivo, è una minaccia costante per gli avversari, abilissimo nel gioco aereo.

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Tutto questo alla faccia di chi ad inizio stagione diceva che il tridente con Dybala e Cristiano Ronaldo non poteva funzionare per via degli equilibri. Invece è proprio grazie al lavoro, sporco di Mandzukic che CR7 e la Joya fanno il bello e cattivo tempo li davanti. Mario è un vero jolly capace di entrare nella partita con un rendimento alto
a prescindere dal modulo, che sia il 4-4-2 o 4-2-3-1. Ma è sopratutto quando gioca esterno che incide in modo impressionate, e che ha già ricoperto ricoperto in passato ai tempi del Wolsfsburg e al Bayern Monaco dove ha fatto anche l’esterno del 4-3-3, ovvero quello che fa nella Juventus di Allegri e ormai anche in nazionale.

La sua duttilità soprattutto quando gioca largo è praticamente unica. Lo rende di fatto l’unico attaccante al mondo che riesce a sviluppare gioco come fosse un terzino aggiunto, per intenderci, quello che ha fatto Samuel Eto’o con l’Inter del Triplete di Mourinho.

Un giocatore instancabile, sempre in pressing sul suo avversario, una corsa continua che sia in fase di possesso, oppure quando la palla ce l’hanno gli avversari. Il senso tattico e il fiuto del goal completano l’opera del croato, temibile quando detta il passaggio dall’esterno e taglia in mezzo. A questo va aggiunta la sua forza fisica dirompente.

Una prova di queste qualità Mandzukic l’ha fornita con prestazioni eccezionali anche nell’ultimo Mondiale in Russia. Impressiona come partecipa attivamente allo sviluppo della manovra offensiva, con una percentuale di passaggi riusciti quasi dell’80 percento.

A 32 anni spinge ancora come un ragazzino, in queste settimane la Juventus gli proporrà di rinnovare ancora per due anni, proprio per fargli chiudere la carriera in bianconero.

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Redazione Sportiva