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ESCLUSIVA/ Miriam Sylla:”Il Mondiale è un sogno. Mi sento una leonessa. Ho subito episodi di razzismo. C’è ignoranza”

Di Quintiliano Giampietro

“Abbiamo unito l’Italia. Il razzismo dipende dall’ignoranza. Sono esplosiva”. Questi sono alcuni estratti dell’intervista rilasciata in ESCLUSIVA alla redazione di  Sportnews.eu dalla schiacciatrice dell’Italia del Volley, Miriam Sylla, reduce dalla medaglia d’Argento conquistata ai Mondiali in Giappone.

Miriam Sylla, giornate piene di interviste, TV che ti cercano per ospitarti. Lunedì al Quirinale sarete ricevute dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. A mente fredda ti stai rendendo conto di ciò che avete “combinato” conquistando questa splendida medaglia?

“Sinceramente me ne rendo conto piano piano, giorno dopo giorno. Non solo per la medaglia ma anche per l’affetto del pubblico. Se tutti vogliono intervistarci evidentemente abbiamo fatto qualcosa di grande”.

Quando avete capito che potevate arrivare in finale e giocarvi il Mondiale?

“Veramente questo era il nostro sogno, lo abbiamo costruito negli ultimi 5/6 mesi. E’ una cosa su cui abbiamo lavorato tanto ed è diventato come una sorta di mantra per noi. Non volevamo tornare a casa a mani vuote. Questo era il nostro desiderio quindi abbiamo messo in campo molto di quello che abbiamo preparato la scorsa estate”.

L’età  media della squadra è di 23 anni. Hai dichiarato che sei cresciuta a pane e zabaione. Per arrivare a certi livelli così giovani quanti sacrifici bisogna fare?

“Tanti. Vengono ripagati tutti. Devi essere disposto a metterti in gioco per arrivare a certi livelli. Questo vale molto”.

La finale contro la Serbia è stata seguita da oltre sei milioni di telespettatori con uno share del 36%. Il ct Mazzanti ha detto che a prescindere dal risultato sportivo, la Nazionale ha creato un’identità in cui l’Italia possa riconoscersi. Avverti anche tu questo?

“Sì. Abbiamo fatto qualcosa di bello per noi ma soprattutto per l’Italia. Secondo me si è creato una sorta di legame grazie a questo Mondiale. Tanta gente che era lontana dalla pallavolo si è avvicinata a questo mondo e ora lo guarda con passione. E’ una cosa positiva”.

La tua è una bella storia. Sei nata a Palermo da genitori ivoriani, ti sei trasferita giovanissima in Lombardia, hai giocato con Villa Cortese e Bergamo, ora sei a Conegliano. Hai mai subito episodi di razzismo e cosa pensi di questa piaga sociale?

“Quando sei piccolo è normale che alcune cose accadano. Ai bambini salta all’occhio che la tua pelle è più scura della loro. Mi è capitato anche da persone più grandi ma dipende dall’ignoranza. Certo non vado in giro per strada e mi tirano le uova o mi prendono a calci. Siamo nel 2018”.

Il ct Mazzanti ha detto che sei una leonessa. Nella vita hai la stessa grinta che mostri in campo?

“Sì, a volte sono così anche nella vita. Leonessa mi rappresenta”.

Se dovessi utilizzare un aggettivo per Miriam Sylla?

“Esplosiva”.

Redazione Sportiva