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CALCIO

You’ll never walk alone, tanti auguri Liverpool

(getty images) SN.eu

Chissà quante volte ascoltando questo celebre inno alzarsi dalla Kop, abbiamo invidiato per un attimo i tifosi del grande Liverpool. Il club tra i più vincenti d’Inghilterra nato il 15 marzo del 1892, le cui sorti sono legate alla strana storia del mitico stadio di Anfield. La fortezza era infatti il terreno di gioco dei cugini dell’Everton, ma ben presto risultò troppo costosa tanto che i Toffees decisero di trasferirsi a Goodison Park, lasciando così di fatto l’impianto di Anfield Road alla neonata società, Liverpool Football Club.

Gli inizi

Subito vincenti nella stagione 1900/01, i Reds conoscono il loro periodo più fiorente a partire dagli anni Sessanta, quando Bill Shankly portò il club sulle vette del calcio inglese e di lì a poco anche di quello europeo. Arrivano così tre Premier League, tre Charity Shield e nel ’72-’73 la prima storica Coppa Uefa.

Per la gente di Anfield, è solo l’inizio di una storia che diventerà giorno dopo giorno sempre più gloriosa, anche perché in quel periodo Liverpool oltre ad essere il punto di riferimento del movimento calcistico, vede salire alla ribalta delle scene quattro ragazzi che con la loro musica segnarono un’epoca: i Beatles. Una squadra da sogno, una squadra trascinata dalla classe di Kevin Keegan, una squadra che si conferma dominatrice assoluta in Inghilterra e che nel giro di 7 anni porta a casa ben 4 Coppa dei Campioni, l’ultima conquistata nella celebre notte dell’Olimpico ai rigori contro la Roma.

La strage dell’Heysel

A macchiare il periodo d’oro del Liverpool furono però due stragi che segnarono di fatto un punto di non ritorno per il club ma anche nella lotta agli hooligans. La prima quella dell’Heysel, nella quale persero la vita 39 persone, la seconda ad Hillsborough, , dove il crollo di una parte dello stadio provocò 96 morti ed oltre 200 feriti.

La storica rimonta contro il Milan

I Reds rialzono la testa all’inizio degli anni 2000 grazie all’esplosione di talenti provenienti del settore giovanile quali Owen e Steven Gerrard. Si aprì così un nuovo capitolo di successi, un capitolo che culminerà con la storica Champions League del 2005, vinta ai calci di rigore a scapito di un’altra italiana, il Milan, dopo una remuntada da 0-3 a 3-3. Una notte da sogno per il popolo di Liverpool, una notte che ancora oggi viene ricordata come una delle pagine più incredibili della storia del calcio. D’altronde, come recita l’inno: “non aver paura del buioalla fine della tempesta, c’è un cielo doro

Redazione Sportiva