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Buon compleanno Zibì, il video tributo al ‘bello di notte’

Zbigniew Boniek (getty images) SN.eu

COMPLEANNO BONIEK – Dopo aver ‘festeggiato’ e omaggiato Zico, il 3 marzo del 1956 nasceva un’altra stella del calcio: Zbigniew Boniek.

Uno dei simboli sportivi più rappresentativi dell’Europa dell’Est, la carriera di Zibì Boniek si è incrociata sin da subito con il calcio italiano. Fu lui con il Widzew Lodz ad eliminare ai rigori la Juventus nella Coppa Uefa del 1980, fu lui a fermare nella prima fase dei gironi con la sua Nazionale, gli Azzurri di Bearzot futuri campioni del Mondo a Spagna ’82.

Forse un segno del destino, perché proprio in quell’anno magico, Zibì si trasferisce a Torino, sponda bianconera, dopo una lunga corte della Roma, squadra che avrà modo di onorare qualche anno più tardi.

La tragica notte dell’Heysel

L’impatto con il mondo juventino è di quelli che lascia il segno…Insieme a Michael Platini trascina i bianconeri allo scudetto ’83-’84, e alla conquista della Coppa dei Campioni del 1985, nella tragica notte dell’Heysel. Una Coppa, quella dalle grandi orecchie, che tuttavia non riuscirai mai a sentire davvero sua…

Fenomenale nelle ripartenze dimostra di avere un buon feeling con il gol soprattutto nelle partite serali di Coppa, tanto guadagnarsi l’appellativo dell’avvocato Agnelli, Bello di notte. Il suo passaggio alla Roma, così, viene visto da molti come un ridimensionamento della sua carriera…ed invece, il gioco spettacolare della squadra di Eriksson esalta ulteriomente le doti balistiche dell’attaccante polacco, che nell’86 sfiora proprio con i giallorossi il suo secondo scudetto personale.

La carriera da allenatore

Il suo legame con il Bel Paese, tuttavia, non si perde neanche a carriera finita. E’ qui che prova ad intraprendere la sfortunata avventura d’allenatore (passando da Lecce a Bari, da Sambenedetto ad Avellino), terminata poi con la guida tecnica della sua Nazionale, la sua casa madre Polonia, di cui dal 2012 ne ricopre il ruolo di Presidente della Federcalcio.

Al dì là di tutto, a noi piace ricordarlo per il suo fiuto gol, per il suo tiro dalla distanza che faceva impazzire i tifosi, per quell’inconfondibile chioma rossa in mezzo al campo che ha contribuito a rendere grande il calcio italiano. Grazie Zibì e tanti auguri!

Redazione Sportiva