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Formula 1

Formula 1: GP Messico, Vettel dietro a Verstappen? Decisione assurda

Max Verstappen, nuovo astro nascente della Formula 1. I suoi metodi sono spesso eccessivi (getty images) SN.eu

APPROFONDIMENTO FORMULA 1Sebastian Vettel ha chiuso il Gran Premio del Messico in quinta posizione. Una decisione arrivata ore dopo il termine della gara, a motori spenti, per mano dei commissari, che hanno deciso di accogliere il ricorso presentato dalla Red Bull e da Daniel Ricciardo per un cambio di direzione in frenata, scorretto, fatto dallo stesso Vettel per non cedere la posizione al rivale. Una mossa, quella del tedesco, sbagliata e punita con 10 secondi di penalizzazione. Una decisione legittima, ma che perde ogni logica nel contesto di una gara in cui Vettel è stato a sua volta pesantemente penalizzato da Max Verstappen, l’altro pilota Red Bull, che ha tagliato una curva per non farsi superare senza poi rendere la posizione. Una manovra che è costata al giovane olandese 5″ secondi di penalità, che lo avevano portato chiudere il Gran Premio quarto e non terzo.

I dieci secondi rifiliati a Vettel, oltre a togliergli il podio, hanno riportato il quattro volte campione del mondo addirittura dietro a Verstappen, colui che per primo ha iniziato la serie di scorrettezze e ha messo Vettel in una condizione difficile. Oltre al danno, insomma, la beffa, soprattutto se pensiamo a tutti gli episodi “controversi” che hanno visto protagonista il pilota della Red Bull quest’anno, sempre tutelato (o quasi) dalla FIA e protagonista, in pista e fuori, anche con dichiarazioni pesanti, che hanno fatto discutere.

A quanto pare le regole, in Formula 1, non valgono per tutti allo stesso modo, sicuramente non per Verstappen che dopo gli episodi di Belgio e Ungheria con Raikkonen (giusto per citare i più noti), è riuscito a farla franca ancora una volta. Qualcuno, forse, un giorno ci spiegherà il perchè, nel frattempo assistiamo allo spettacolo di una Formula 1 sempre meno credibile e povera, in cui a dominare è chi più bravo a interpretare liberamente le pieghe di un regolamento ipercomplesso, farraginoso e non pensato per mettere tutti nelle condizioni di competere ad armi pari ad inizio stagione.

Redazione Sportiva