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Atletica, il presidente federale: “Crisi più ampia del previsto”

Alessia Trost, punta di diamante dell’atletica azzurra (getty images) SN.eu

NOTIZIE ATLETICA – Mai così male da Melbourne 1956. Per l’atletica leggera italiana è un periodo non duro, durissimo e il presidente federale Alfio Giomi, il cui mandato scade il prossimo 6 novembre, lo sa bene. Intervistato oggi da “La Gazzetta dello Sport”, Giomi ha fatto il punto della situazione, a partire dalle dimissioni del direttore tecnico Massimo Magnani: “Ho condiviso certe osservazioni, non tempi e modi. Ne ho colto l’amarezza impulsiva di chi per quattro anni s’è speso fino in fondo con lealtà e non ha centrato gli obiettivi. Rio  ci ha detto che il problema è più vasto di quanto prefigurato. La mancata, possibile medaglia di Tamberi è stata un bene: avrebbe coperto la situazione. Siamo pronti a un’attività europea, non oltre. Se manca professionalità? Sì: soprattutto per l’alto livello servono personalità che non abbiamo”.

I centri di allenamento per gli atleti top: “Sono cresciuto come dirigente di un club di provincia, sono impregnato di questa cultura. Ma per 30-40 atleti di vertice va seguita una strada diversa. Se il binomio atleta-allenatore non funziona, va sradicato. Servono provvedimenti drastici, meno discrezionalità, tagli alle assistenze. E, appunto, professionalità superiori. Il budget? Occorrono risorse nuove, tecnici più pronti e performance manager come in Inghilterra, non provenienti per forza dall’atletica. Uno alla Mauro Berruto, l’ex c.t. del volley. Mai gli ho parlato, ma ha spessore. Baldini al posto di Magnani? Serve la formalizzazione delle rinuncia in consiglio, giovedì 29. Massimo resta una risorsa. Quanto a Stefano, dato il profilo, è normale pensare a lui”.

Redazione Sportiva