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Premier League: Manchester City, abbiamo un problema

Manuel Pellegrini, allenatore del Manchester City (getty images)

APPROFONDIMENTO PREMER LEAGUE – La pesante sconfitta di sabato, in casa, contro il Liverpool di Jurgen Klopp, certifica definitivamente i problemi del Manchester City in questo periodo della stagione. La squadra guidata da Manuel Pellegrini, dopo un avvio travolgente di stagione, ha pesantemente rallentato la sua corsa e sta vivendo un autunno da incubo come testimoniano i brutti risultati contro squadre di un certo livello. Se contro lo United, nel derby, il City è riuscitao a pareggiare con un modesto 0-0, non possiamo dimenticare le altre partite giocate e perse contro West Ham, Tottenham e Livepool.

Partiti a razzo, con 5 vittorie in 5 partite, 11 gol fatti e zero subiti i “Citizens” hanno poi sbandato in maniera vistosa. Quella di sabato, contro i “Reds”, è la terza sconfitta nelle ultime 8 partite, periodo in cui Aguero e compagni hanno anche pareggiato due volte: nel derby con lo United e in trasferta contro l’Aston Villa, gare finite a reti inviolate. Un ruolino di marcia misero che è valso appena 11 punti in 8 partite, troppo poco per mantenere la vetta della classifica e infatti il City è scivolato al terzo, alle spalle del sorprendente Leicester City e degli eterni rivali dello United che, al contrario, dopo una partenza complicata sono in crescita.  L’attacco sembrava essere il problema minore vista la media di due gol a partita, dato però falsato dalle larghissime vittorie contro Bournemouth e Newcastle che hanno preso rispettivamente 6 e 5 gol, ma nelle ultime 4 uscite la squadra di Pellegrini ha collezionato solo due reti, poche per chi ha così tanta qualità nel reparto offensivo.

E’ noto da tempo invece il problema che riguarda la difesa, in crisi ormai da diverse giornate. Chiuso il ciclo iniziale di 5 vittorie consecutive a reti bianche i “Citizens” hanno incassato ben 13 gol nelle ultime 8. Numeri questi da squadra che lotta per la salvezza, non da formazione che punta a vincere il campionato e fare un percorso importante in Champions League. A pesare sulla retroguardia del City sono la pesantissima assenza di Vincent Kompany, le difficoltà di Martin De Michelis, che continua a fluttuare tra campo e infermeria senza trovare continuità. C’è poi il caso Nicolas Otamendi. Il centrale argentino non sta facendo male, ma almeno per il momento (e probabilmente mai) non vale certo i 45 milioni spesi in estate per strapparlo al Valencia. A tutto questo si somma il periodo non semplice di Yaya Toure vero leader della squadra e giocatore fondamentale in entrambi i reparti. A fotografare bene la sua importanza, come quella di Kompany ci ha pensato sabato sera l’ex Frank Lampard che ai microfoni di Sky Sports ha spiegato: “Quando manca Vincent Kompany il City fatica moltissimo. Inoltre dipendono da Yaya Toure, quando non è al suo meglio per il City è un grosso problema”. 

Da qui alla fine del 2015 il calendario propone tre partite interne tutto sommato abbordabili contro Southampton, Swansea e Sunderland e tre trasferte decisamente più complicate sui campi di Stoke City, Arsenal e Leicester City. Un ciclo non facile da affrontare che ci dirà molto sul reale valore della squadra di Pellegrini, chiamata a ritrovare solidità dietro ed efficacia davanti se non vuole rischiare di perdere un campionato che, a settembre, sembrava già chiuso.

Edoardo Lavezzari

Redazione Sportiva