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Scandalo doping, Reedie: “Non siamo stati morbidi con la Russia”

Craig Reedie (getty images)

NOTIZIE SCANDALO DOPING – Il presidente della WADA, Craig Reedie, attraverso le pagine del “New York Times” parla del caso doping che ha coinvolto la Russia: “Ho seccamente respinto ogni addebito di chi dice che sono stato ‘morbidò nella questione doping. Quanto affermo è testimoniato dalle mie interviste che spazzano via certe illazioni. Ho inviato una mail privata al ministro russo (Vitaly Mutko ndr) dopo essere stato messo al corrente che Mosca si sentiva nell’occhio del mirino della Wada. Questo è avvenuto dopo gli incontri con il ministero russo che aveva accettato e sapeva perfettamente del lavoro della commissione“.

Aggiornamento  – Si dimette Lamine Diack, ex presidente della IAF ed ora membro onorario del CIO.

Aggiornamento – Parla anche il presidente del CIO, Thomas Bach: “Sono convinto che la Russia saprà adottare le misure atte a garantire la conformità con le regole antidoping in tempo per consentire ai suoi sportivi dell’atletica leggera di partecipare alle Olimpiadi di Rio. Dobbiamo avere fiducia nel lavoro della Wada come l’abbiamo nel rapporto della sua commissione (che ha fatto emergere lo scandalo del presunto doping di Stato, ndr). Abbiamo messo in chiaro che il Cio è pronto, in caso di prove adeguate, a ritirare e ridistribuire le medaglie olimpiche vinte da atleti russi che erano dopati e a bandire dai Giochi tutti coloro, compresi tecnico e autorità sportive, che risulteranno coinvolti nell’uso di sostanze proibite”.

Aggiornamento – Queste, invece, le parole di Mario Pescante, membro del CIO: “È un momento di profonda tristezza per chi, come me, è nel mondo dello sport per passione. Questo scandalo doping in Russia che va ad aggiungersi a quello, anche se per motivi diversi, che ha coinvolto i vertici della Fifa rischiano di travolgere il mondo dello sport. Fermo restando che queste accuse vanno provate, la cosa che mi sento di affermare è che l’invasione di soldi degli ultimi anni ha rovinato lo spirito dello sport. È un momento delicato e preoccupante al quale si dovrà reagire con fermezza. Eravamo abituati a un doping di un singolo atleta per migliorare le sue prestazioni, qui invece si parla di coperture politiche di laboratori ombra. Sono accuse gravi. Non so se basterà per far ritrovare credibilità all’atletica ma è il miglior punto di partenza possibile. È una persona di una limpidezza assoluta e mossa solo dall’interesse per il suo sport”.

Redazione Sportiva