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Parma, serve chiarezza. Società in completa confusione, ma la colpa di chi è?

(getty images)

NOTIZIE PARMA – Tante parole, pochi fatti. Il Parma quasi sicuramente non terminerà il campionato, o nella migliore delle ipotesi lo finirà, ma non è dato sapere nel modo in cui lo farà. I tanto attesi e sperati bonifici non sono arrivati, ed ecco che scatta l’allarme definitivo, “la pazienza ha un limite” afferma il capitano gialloblu Alessandro Lucarelli. Cassano aveva già visto e capito tutto, non si trattava di buona o mala fede, si trattava solamente di chiarezza, rispetto e sincerità. Per i giocatori, per l’allenatore, per la società, per lo staff, ma soprattutto per i tifosi. Una presa in giro del genere è solo l’ennesimo capitolo di ‘fallimento’ del calcio italiano. Un calcio contrassegnato da Calciopoli, Scommessopoli, partite truccate, organizzazioni criminali, e molto altro. Come si fa a credere ad un calcio del genere?

Tutto ebbe inizio nel Maggio dello scorso anno, quando la Uefa decise definitivamente di non concedere la licenza per l’Europa al Parma, concedendo così l’accesso al Torino. Ma c’è una cosa da segnalare, o meglio una domanda da porre. L’allora presidente del club ducale, Tommaso Ghirardi, aveva veramente pagato per quella licenza? Lui stesso ha sempre affermato che il Parma era in regola con tutto e con tutti, aveva mandato tutto l’occorrente per far sì che ciò servisse alla regolare e legittima ammissione del Parma in Europa League, o almeno nel preliminare. Ma evidentemente così non è stato. L’ipotesi più probabile è che aveva l’intenzione di lasciare questo mondo, non voleva più avere nulla a che fare con il calcio italiano. Allora come bisognava fare? Bastava trovare un escamotage? La certezza assoluta non l’avremo mai, ma possiamo solamente ipotizzare che sia andata così.

“Il calcio è finito, non credo più a questo sport. Qualcuno ha voluto farmi fuori”, affermazioni di Ghirardi poco più di un mese fa, da quel momento non ci sono più tracce dell’ex presidente del Parma, e di cose ne sono successe. Cambiano i presidenti, cambiano i consiglieri di amministrazione, cambia tutto, tranne l’allenatore e il direttore sportivo, che non è più direttore sportivo, insomma, tanta confusione. Prima Taci, poi Manenti, e molti altri nomi. Capitale iniziale di 10mila euro, dicono, poi smentiscono, tante tante parole, ma i fatti non ci sono. Vogliono chiarezza i tifosi del Parma, i giocatori, e tutto lo staff.

Proprio poche ore fa l’attuale ‘numero uno’ del club emiliano, Giampietro Manenti, ha rilasciato alcune dichiarazioni al portale ParmaToday:Far transitare parecchi soldi dall’estero non è facile, ci sono iter tecnici e burocratici da rispettare. Quando questa storia sarà finita dirò tutto quello che è successo in questi giorni“. A parte la domanda che sorge spontanea, ovvero perchè debbano provenire dall’estero questi soldi, il problema è che a prescindere da come vada a finire questa situazione, il Parma riceverà pesanti multe, punti di penalizzazione, probabile anche che disputerà le partite casalinghe a porte chiuse, insieme ad altre conseguenze. Il punto sta proprio nel fatto che a queste condizioni non ci si doveva arrivare. La colpa è di tutti, sta di fatto che tifosi e giocatori in primis in queste condizioni non possono continuare. Purtroppo credo che non avremo mai risposte a queste domande, tanto meno delucidazioni in merito a tutto ciò.

In tutto questo, la Lega, la Figc e tutti gli organi competenti, dove sono? Anche qui, molto probabilmente non avremo mai risposte.

Redazione Sportiva