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NBA. Troppi infortuni, Chicago affonda

Non solo Derrick Rose, i Bulls anche quest’anno devono fare a meno di tantissimi uomini chiave e il record è disastroso…

(getty images)

APPROFONDIMENTO NBA – La scorsa stagione i Chicago Bulls sono stati una delle favole più belle della Lega. Senza il loro leader Derrick Rose hanno fatto corsa di testa per tutta la stagione, sono arrivati ai playoff, hanno eliminato i Nets in sette combattutissime partite e hanno dato filo da torcere ai Miami Heat poi campioni. Nella postseason oltre Rose hanno dovuto fare a meno di pezzi a dir poco fondamentali come Kirk Hinrih e Luol Deng, e hanno avuto un Noah a mezzo servizio, per usare un eufemismo.

Quest’anno i piani erano ben diversi, tornato Rose sono stati lasciati andare Nate Robinson e Marco Belinelli, protagonisti nella splendida cavalcata dell’anno precedente, proprio per fare spazio al rientrante MVP del 2011 e nel frattempo è stato firmato un giocatore versatile come Mike Dunleavy. L’avvio di stagione, malgrado un Rose ancora titubante, era stato incoraggiante. I Bulls mostravano la solita durezza mentale e fisica e grazie al lavoro di coach Thibodeau e avevano, ancora una volta, la miglior difesa della Lega. Poi il primo colpo allo stomaco, il più duro da digerire, Rose si infortuna l’altro ginocchio, decide di operarsi e quindi di stare fuori tutta la stagione. In quel momento, per la squadra dell’Illinois è iniziata l’ennesima spirale negativa da un punto di vista medico, all’infortunio di Rose si è sommato quello di Kirk Hinrich, pesantissimo viste le rotazioni “ristrette” dal nuovo infortunio di Rose. Come se non bastasse anche Jimmy Butler, una delle sorprese dello scorso anno, è stato fermo a lungo ed è tutt’ora ai box, come ai box è anche Luol Deng, principale terminale offensivo alle spalle di Rose della squadra.

Tutto questo si è tradotto in un dicembre da incubo, il record dei Bulls è precipitato a 9/16. Nelle ultime 10 partite sono arrivate solo due vittorie e mentre scriviamo i “tori” stanno cavalcando una striscia aperta di 4 “L”. Nonostante le difficoltà la difesa dei Bulls è sempre al top, sono terzi per punti concessi in assoluto e quinti per punti concessi su cento possessi; dati ottimi a cui si aggiunge un settimo posto per rimbalzi catturati. Il problema, in una parola, si chiama attacco. I Bulls segnano solo 91.4 punti a partita (penultimi nella Lega) e la situazione non migliora molto se consideriamo 100 possessi; in questo caso Chicago è ferma a 95.7, meglio solo di Milwaukee. Se poi guardiamo la percentuale “reale” al tiro, quella che considera anche i tiri da 3 punti e gli assegna un valore maggiore, i Bulls sono ultimi nella Lega con un misero 45.1%. Difficilissimo cambiare in corsa vista la struttura salariale della squadra, i Bulls per rimettersi in corsa devono ritrovare la salute, oppure vivere un anno di transizione per pescare bene al prossimo, ricchissimo, draft.

 

Edoardo Lavezzari

Redazione Sportiva