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CICLISMO. MILANO – SANREMO 2013, le dichiarazioni del post gara

Le parole di Cancellara, Boonen, Sagan, Kristian Sbaragli e del vincitore Gerald Ciolek…

(getty images)

Subito dopo le fatiche della Milano – SanremoFabian CancellaraTom BoonenPeter SaganKristian Sbaragli ed il vincitore Gerald Ciolek hanno parlato ai microfoni dei giornalisti.

Fabian Cancellara: “Siamo tutti vincitori perché con questo tempo era difficile portare a termine la gara. Voglio ringraziare il nuovo team manager Luca Guercilena che mi ha incoraggiato fino all’ultimo a completare questa corsa“.

Peter Sagan: “Ho sottovalutato il gruppetto, pensavo di essere il più veloce. Ma ho anche sbagliato il tempo dello scatto in volata e forse sono andato troppo lungo. Sono comunque contento perché non era il mio primo obiettivo ma le sensazioni sono positiva in vista della stagione“.

Tom Boonen: “In realtà, la maggior parte dei corridori non voleva ripartire. Se ci avessero ascoltati, ci sarebbe stata una decisione diversa. Tuttavia, ci sono altri interessi. Eravamo completamente congelati. Io mi sono fermato per precauzione, ma anche per fare una dichiarazione agli organizzatori. Non è più la Milano-Sanremo, non ha alcun senso. Sapevano in anticipo che ci sarebbe stata neve, potevano studiare una soluzione alternativa“.

Kristian Sbaragli: “Sapevamo che Gerald era in condizione, mi dispiace soltanto non essere riuscito a reggere sulla Cipressa per aiutarlo, ma ci ha pensato da solo a vincere. Purtroppo è stata una giornata un po’ così, onestamente pensavo di fare meglio, ma il maltempo e la neutralizzazione della gara che ci ha costretto a stare fermi un po’ di ore hanno condizionato la corsa“.

Gerald Ciolek: “Ho vinto una Milano – Sanremo strana e tosta, dura dall’inizio alla fine; abbiamo addirittura fatto anche dei chilometri in autobus, tutti hanno sofferto molto il freddo, la neve e la pioggia. Ero quasi in lacrime quando sono salito sull’autobus; avevo le mani ghiacciate e sapete bene qual è il dolore che si prova quando iniziano a scaldarsi. È stata una corsa strana e dura dal punto di vista mentale con questo tratto percorso in autobus e la ripartenza sotto la pioggia. Per Sagan quella odierna è stata una giornata molto difficile, forse più difficile della mia perchè era il favorito della vigilia e ha dovuto addossarsi le proprie responsabilità; senz’altro ho tratto vantaggio da questa situazione, ma negli ultimi metri contava avere la gamba ed essere il più veloce. Sul Poggio è stato davvero difficile stare davanti, questa salita richiede molte energie e non avevo una squadra al completo al mio fianco; la responsabilità dell’inseguimento dei tre battistrada è ricaduta sulle spalle della Cannondale e su quelle di Cancellara, capaci nel finale di annullare l’attacco del trio di testa composto da Chavanel, Stannard e Vorganov. Forse la gente forse si aspettava troppo da me. Specialmente se si colgono dei grandi successi ci si aspetta sempre di più, ma secondo me ho mantenuto sempre un buon livello sfiorando più volte importanti vittorie anche al Tour de France; per questo motivo oggi sono ancora più felice di questa vittoria, un successo di oggi molto importante per la squadra e per me. Spero che possa influire positivamente sul il ciclismo in generale, che in questo momento sta attraversando un periodo di crisi, ma sono soprattutto contento per la visibilità che acquisisce il progetto Qhubeka, nella speranza che questo successo rappresenti un punto di partenza anche per il ciclismo in Africa. Tornerò a correre alla Tre Giorni di De Panne prima di affrontare altre corse minori in Belgio, mentre a metà aprile avrò un periodo di riposo prima di tornare in gara per la Rund um den Finanzplatz Eschborn-Frankfurt; peccato non aver ricevuto inviti per le corse sul pavé, ma siamo determinati a ottenere altri risultati in tutte le altre gare“.

Redazione Sportiva