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CONTE: “Il BOLOGNA è in un momento top. POGBA verrà convocato dalla Francia”

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CONFERENZA STAMPA CONTE – Di seguito le dichiarazioni in CONFERENZA STAMPA di Antonio CONTE, riportate da Tuttojuve.com, alla vigilia della sfida di campionato della JUVENTUS contro il BOLOGNA e, soprattutto, a pochi minuti dai SORTEGGI della UEFA CHAMPIONS LEAGUE:

“Io vi dico subito che sono concentrato sul campionato (ride, ndr)”

Domenica abbiamo assistito ad uno spettacolo insolito, Pirlo che perde due-tre palloni. Può essere un segno di stanchezza?
“Penso che, anzi sono sicuro che era dettato dalla difficoltà della partita, perchè poi domenica si è instaurato nella testa dei calciatori un processo molto semplice, quello di vedere sul tabellone che chi inseguiva perdeva e quindi c’era da parte nostra la voglia assoluta di vincere , contro una squadra che era venuta in maniera molto molto organizzata a livello difensivo, perchè non dimentichiamo che il Catania lo abbiamo costretto a difendere in undici nella propria metà campo, tutti quanti sotto la linea della palla, e per noi è stato difficile il gol. Penso che Vucinic sul palo avesse fatto gol, probabilmente sarebbe stata un’altra partita molto più aperta, con due squadre che avrebbero giocato in maniera più sfrontata. Invece il fatto di non essere riusciti a trovare il gol aumentava le loro certezze e a noi un po’ iniziava a dare fastidio, quindi in queste situazioni c’è a volte la voglia, nei giocatori soprattutto che hanno più personalità, di cercare di rischiare qualcosa di più; quindi di tenere la palla di più, rischi un dribbling in più, anche perchè poi man mano che il tempo passa si annebbia la vista, le gambe diventano pesanti, però è un discorso che non riguarda solamente Andrea, è un discorso che riguarda cinque-sei giocatori domenica nella partita col Catania. Ma ci sta perchè siamo in un momento del campionato dove fare punti è difficile su tutti i campi, ed invece è essenziale ed importante. Ecco perchè sono rimasto molto contento e ho abbracciato i ragazzi uno ad uno, perchè la vittoria di domenica è stata una vittoria che è arrivata da grande squadra, nonostante le grandi difficoltà, non rischiando niente. Però era una partita sicuramente molto difficile per le caratteristiche del Catania”.

Che tipo di settimana è stata questa? Con il +9, +10 virtuale. Sono queste le partite dove è più complicato fare mantenere le antenne dritte?
“E’ stata una settimana normale, di lavoro, di concentrazione e determinazione, quindi affrontiamo sabato, domani sera, una partita contro la squadra che in questo momento penso sia la più in forma del campionato, viene da tre vittorie consecutive, contro ottime squadre. Sta facendo molto bene, sono virtualmente salvi, quindi vorranno fare l’impresa, giustamente. Ne hanno tutte le possibilità, vista anche la qualità dei giocatori in rosa del Bologna: penso a Diamanti, a Gilardino, ai più conosciuti. Però, penso anche Perez, Taider, Kone, Gabbiadini, al nostro Sorensen che sta facendo molto bene, Garics, Morleo, Antonsson, sono tutti giocatori che stanno facendo molto bene. Si sono ritrovati dopo un periodo di difficoltà ed ora stanno viaggiando spediti. Domani ci aspetta un match molto molto difficile e molto molto importante per noi, perchè confermarci domani a Bologna significa mandare veramente un grandissimo messaggio al campionato. Sarà molto difficile perchè troveremo una squadra molto organizzata, sta facendo molto bene con questo modulo, con questo 4-2-3-1, ha un ottimo allenatore come Pioli, troveremo lo stadio pieno, quindi le antenne dovranno essere per forza dritte per tutti quanti”.

Tu avevi detto che il Milan passasse il turno in Champions. Volevo un giudizio su come è andata la loro partita. Se adesso è più un orgoglio, un onore o una responsabile essere l’unica italiana a far parte di questo grande evento. E poi se domani hai in mente del turnover…
“Sinceramente mi è dispiaciuto che il Milan non sia passato in Champions. Dispiaciuto per due motivi: perchè all’andata avete esaltato la predisposizione tattica, come il Milan ha affrontato il Barcellona, perchè aveva vinto 2-0 e quindi c’era stata un’esaltazione del calcio in generale in Italia, dei tecnici e di come si affrontano le partite. Dopo 15 giorni, il Milan affronta la partita nella stessa identica maniera, cercando di chiudere tutti gli spazi, tutte le linee di passaggio, e incontra un fenomeno come Messi che fa il primo gol veramente da fenomeno, perchè in mezzo metro quadro si gira in una frazione di secondo e la mette nel sette. ‘Tutto sbagliato al ritorno da parte di Allegri e del Milan’. Cioè, io dico: non c’era grandissima differenza tra l’andata ed il ritorno, l’atteggiamento era stato  quello dell’andata, solo che al ritorno i campioni, forse punzecchiati anche dalla critica, dal fatto di aver detto troppo velocemente… perchè a livello mediatico, giornalistico,  si fa presto a fare i funerali e fare le esaltazioni. Si è fatto il funerale del Barcellona, che Messi non aveva mai segnato su azione contro le squadre italiane, che Iniesta era alla frutta, Xavi pure, cioè non si è fatto altro che istigare campioni che hano dimostrato non solo in questa partita, ma lo stanno dimostrando da diversi anni, che fanno il bello e il cattivo tempo, se vogliono e quando vogliono… Il Barcellona… ribadisco il concetto… che a livello europeo dobbiamo lavorare sodo e tanto e possibilmente trovare anche un po’ di soldi da investire perchè siamo ancora 2-3 livelli sotto le grandi squadre come in primis il Barcellona. Quindi io penso che il Milan abbia fatto tutto il possibile di quello che poteva fare. C’è l’orgoglio da parte nostra di essere insieme alla Lazio le uniche due squadre italiane che sono rimaste in Europa. C’è l’orgoglio e la volontà di continuare possibilmente questo sogno, però lo vogliamo fare con gioia e con serenità, in maniera molto serena. Per domani…domani cercherò di scegliere la migliore formazione, come ho fatto sempre, come faccio sempre, non è questione di turnover o non turnover. Cerco sempre di mettere in campo la migliore formazione, quella che mi auguro mi possa far vincere. E se dovessi accorgermi che durante la partita c’è bisogno di qualche correttivo, mi auguro, anzi sono sicuro, che chi è in panchina ed entra, mi può risolvere quei problemi che magari gli undici iniziali non hanno risolto. E’ successo tantissime volte, ho visto che nelle statistiche chi è subentrato dalla panchina ha portato 10-15 gol, quindi, il discorso che coinvolgiamo sempre tutti è un discorso che vale. C’è l’undici iniziale, ma conto molto su chi subentra dalla panchina quando le squadre si stancano, perchè spesso e volentieri diventa determinante. Poi spesso e volentieri leggo che è sbagliato non far  giocare chi entra perchè ha fatto gol, però è una strategia e le strategie vanno rispettate”.

L’anno scorso, nel secondo tempo, a Bologna, la Juve sembrò cambiare marcia, sfiorò la vittoria in rimonta, poi pareggiò ancora a Genova e poi cominciò la serie delle dieci vittorie consecutive. Quest’anno ci arrivate con molte più gare alle spalle per via del cammino in coppa. Dal punto di vista atletico la squadra arriva nelle stesse condizioni atletiche dell’anno scorso e quindi ti aspetti un finale veloce? La sosta per la Nazionale ti porta via più di mezza squadra a ridosso della sfida con l’Inter e dell’andata dei quarti di Champions. E’ la tua preoccupazione maggiore in questo momento?
“Rispondendo alla prima domanda, è inevitabile che l’anno scorso non avendo la Champions, e in questo momento non avevamo neanche più la Coppa Italia perchè eravamo in finale, tutte le nostre forze, tutti i nostri allenamenti, tutte le settimane erano pulite ed erano convogliate esclusivamente nel preparare la partita della domenica o del sabato. Quindi da questo punto di vista c’era molta più attenzione e più tempo per curare gli aspetti. Quest’anno siamo molto più contenti perchè fare la Champions per noi è veramente qualcosa di straordinario. C’è meno tempo, c’è meno disponibilità nel fare un tot di allenamenti fisici, però stiamo cercando di gestire nel migliore dei modi questa situazioni. E’ il primo anno che stiamo facendo questo, da allenatore mi riferisco. E’ inevitabile che la squadra, rispetto all’anno scorso…io ho chiesto una maturazione della squadra, perchè con tanti impegni, tanti partite, non si può pensare che si possa andare sempre a 200 all’ora, come magari siamo andati l’anno scorso. Da questo punto di vista stiamo maturando, stiamo imparando a gestire anche le situazioni, e questa è una cosa che deve fare una grande squadra presente in tre competizioni, perchè non dimentichiamo che noi la Coppa Italia ce la siamo fatta tutta, anche se siamo stati eliminati in semifinale dalla Lazio. però ci arriviamo sicuramente bene, la squadra è in salute. Sappiamo di incontrare una squadra che sta benissimo, meglio così perchè non ci saranno cali di tensione da parte nostra. Le Nazionali…. questo è un problema… un problema tra virgolette, nel senso che ogni volta che c’è la sosta sorge sempre questo tipo di situazione. Stiamo imparando a gestire anche questo tipo di situazione, a convivere, perchè è giusto che sia così, perchè comunque da parte mia, da parte della società, c’è l’orgoglio di dare tantissimi calciatori alle Nazionali. In ultimo non dimentichiamo un ragazzo di 19 anni che l’anno scorso giocava nella Primavera del Manchester”.

Oggi è il compleanno di Pogba. Come regalo domani può partire titolare? Poi un’altra cosa legata all’attacco: lei la scorsa settimana ha detto che contro squadre molto fisiche ragiona in un certo modo, mentre in altri contesti, se le squadre stanno più chiuse, cerco di usare la tecnica per scardinare le difese. Che tipo di squadra è il Bologna e quale potrebbe essere l’accorgimento tecnico-tattico?
“Sicuramente il Bologna è in un momento top, di forma, sia fisico che mentale: viene da tre vittorie, ha la salvezza praticamente in tasca, quindi ha la voglia di fare la partita e di giocarsi la partita come ha fatto ultimamente, anche perchè questo li ha portati ad ottenere dei grandissimi risultati, non ultimo di andare a vincere a San Siro, di vincere in casa con la Fiorentina, quindi mi aspetto sicuramente una partita giocata a viso aperto, così come invece col Catania mi aspettavo….  mi aspettavo… ma tante volte siamo anche noi che costringiamo le squadre a difendersi e ad assumere un atteggiamento molto difensivo, questo non dimentichiamolo. Penso che domani il Bologna si giocherà la partita, cercando di fare l’impresa, di battere la prima della classe.  Bene così, perchè anche noi andiamo per giocarci la partita, per cercare di ottenere il massimo.  Domani sia il Bologna che la Juventus giocheranno la partita a viso aperto per ottenere il massimo. Detto questo, vedrò un attimo che tipo di scelte di formazione andrò a fare, tenendo conto di quello che dice il mio occhio, di quello che ho visto in settimana, durante gli allenamenti. Vedo un pochettino tutto, quindi non allarmatevi se dovessero esserci delle sorprese, perchè è normale amministrazione. Paul sta facendo molto bene. E’ un ragazzo di 19 anni, che oggi ne compie 20, quindi già ha cambiato. Prima aveva l’1 davanti, adesso ha il 2, quindi inizia ad essere già più maturo.  E’ un ragazzo che sta facendo dei grandissimi progressi. Proprio ieri ho parlato con Didier Deschamps, che mi ha anticipato la sua convocazione. E’ un ragazzo che deve essere messo…. c’è già… ma deve essere sempre tenuto sulla strada giusta, sulla retta via, perchè ha grandissimi mezzi e può fare benissimo. Lo detto a Didier… un giocatore che sicuramente non sarà per il futuro, ma avrà la possibilità di  utilizzarlo anche per il presente perchè è un ragazzo che sta facendo veramente dei grandi progressi. Se penso al Pogba del primo giorno arrivato alla Juventus, oggi rivedo in  Pogba un altro giocatore molto molto più maturo, molto più completo, molto più cosciente dei suoi mezzi, molto più preparato tatticamente, è cresciuto molto questo ragazzo. Quindi, però, come dico sempre, starà a lui, starà a chi lo guida, sia in campo che fuori, portarlo ad avere una carriera straordinaria ed eccezionale, perchè ne ha tutti i mezzi”.

Due domande di mercato: se e quanto ti piace Diamanti. E se lui che è un fantasista classico, uno dei pochi rimasti, sarebbe adattabile al tipo di gioco che fai tu. L’altra, un giudizio su Sorensen e Gabbiadini, che sono due giocatori… uno metà vostro, l’altro tutto vostro. Quali prospettive avrebbero a Torino?
“Mi risulta sempre molto difficile parlare di giocatori che non sono miei giocatori. Però, fare i complimenti a Diamanti mi sembra doveroso, per quello che sta facendo, è un ottimo giocatore, mi hanno detto anche che è un ottimo ragazzo, uno che si allena molto molto bene. Viene dalla gavetta e ha fatto dei grandissimi passi in avanti. E’ inutile dire che sicuramente è un po’ il cuore pulsante del Bologna, un giocatore che merita sicuramente una grande squadra. Per quanto riguarda i nostri calciatori che sono in prestito al Bologna, siamo contenti di quello che stanno facendo. E’ inevitabile che domani mi auguro che facciano meno bene (ride,  ndr), ma non perchè lo vogliano fare, anzi, perchè noi siamo preparati e porteremo tutto il Bologna a fare meno bene. il Bologna è composto da giocatori ottimi, giovani, di gamba e di qualità tecnica… penso ai gol di Konè, Taider lo stesso. Bisognerà fare molta molta attenzione, sono molto preparati, con un ottimo allenatore come Stefano Pioli. Quindi grandissima attenzione”.

Tu hai un grande appeal sui tifosi. Ti senti di fare un appello che la smettano con i cori contro il Napoli e Balotelli, perchè sta diventando abbastanza imbarazzante.
“Sì, ho visto che ultimamente abbiamo preso un po’ di multe per dei cori allo stadio, sul razzismo. Ripeto, penso di essermi già espressonelle precedenti conferenze sotto questo punto di vista. Ai tifosi quello che dico è di concentrarsi esclusivamente sulla nostra squadra, perchè la cosa più bella, per me e per i miei calciatori, è sentire quando cantano per la Juve, quando cantano per i singoli giocatori, quando cantano orgogliosi e contenti per quello che stiamo facendo. Sicuramente quando si fa riferimento ad altre squadre non mi interessa, non ci esaltano e nè ci danno più birra in corpo. Quindi io penso che ogni tifoso dovrebbe concentrarsi a tifare per la propria squadra, perchè è la cosa più bella ed è la cosa che ci dà veramente quell’uomo in più in campo. Mi auguro che non ci siano più queste brutte situazioni, anche perchè poi leggo anche diffide, non diffide, e non vorrei che per queste stupidaggini, un domani, dovessimo giocare a porte chiuse o da qualche altra parte. Sarebbe deleterio, soprattutto in questa parte di campionato che diventa fondamentale per noi. E l’ho sempre detto che per noi i tifosi sono il dodicesimo e a volte anche il tredicesimo uomo in campo. A parte quando si prendono quei breack che vanno a teatro, ma succede poco e vorrei che da qui alla fine non succedesse mai più”.

Si schiera con Pavel Nedved, che ha detto ‘mi auguro di rivedere Ibra alla Juve” oppure con una parte di tifosi che storce un po’ il naso riferendosi allo svedese?
“Io ho letto un pochettino, perchè inevitabile che non puoi non leggere, anche perchè mi devo un po’ preparare alle domande che fate, quindi… ho letto in settimana questo discorso di Ibrahimovic. Ma è un discorso che non mi appartiene, è un discorso che non mi appartiene, è un discorso in questo momento negativo eventualmente per l’ambiente, per tutti, in primis per i calciatori che stanno dando tutto e di più di tutto per questa maglia. E’ un discorso che non mi appartiene e non lo prendo in considerazione”.

Tu parli sempre di orgoglio. Fin dove arriva l’orgoglio e dove subentra il senso di responsabilità di essere Juve e di voler arrivare fino in fondo agli obiettivi?
“Io dal primo giorno che sono diventato allenatore della Juventus, forte anche dei miei tredici anni da calciatore, so dove mi sono andato a mettere, in quale situazione mi sono andato a cacciare, quindi non sono venuto sicuramente per partecipare, non fa parte della mia persona, non fa parte della storia della Juve, non fa parte del Dna di questa società. Quindi è inevitabile che l’obiettivo era quello di tornare ad essere protagonisti, lo abbiamo fatto in pochissimo tempo questo, con grandissimo stupore da parte mia, da parte della società , dei tifosi, dei media e dei giornalisti. Noi in pochissimo siamo tornati ad essere protagonisti. nel giro di un anno e mezzo se mi avessero detto, vinci uno Scudetto, vinci una Supercoppa, perdi la finale di Coppa Italia, arrivi ai quarti di finale di Champions e sei ancora in testa al campionato, io onestamente avrei accompagnato questa persona a farsi fare una visita. Dico, diamo tempo al tempo, invece siamo stati bravi col duro lavoro a fare qualcosa di bello e di straordinario. E’ inevitabile che adesso c’è grandissimo orgoglio, c’è grandissima soddisfazione, c’è grandissima gioia per quello che stiamo facendo e grandissima gioia alla vigilia, perchè ieri, stanotte, quando mi sono svegliato, ho detto: ‘Mah…’… mi vedo comunque in una situazione particolare, quella del sorteggio è una situazione bella, con grande gioia. Però siamo sereni, molto tranquilli. Sappiamo che per noi la Champions è un sogno, non siamo in questo momento….non abbiamo sulla carta l’appeal di essere tra le favorite e tanto altro. Però, è inevitabile che poi ci sarà un campo di calcio, chi sia l’avversario, ci sarà da confrontarsi. Poi non vorremmo confrontarci e vedere cosa accade. Detto questo, per me la Champions rimarrà adesso questa mezz’oretta che c’è il sorteggio, anche per i calciatori, perchè poi dalle 12.31, testa esclusivamente al Bologna, perchè per noi la Champions è il Bologna domani sera”.

(FINE)

Redazione Sportiva