MILAN.+Il+Derby+%28e+il+Milan%29+visto+da+un+milanista
portnewseu
/2013/02/27/milan-il-derby-e-il-milan-visto-da-un-milanista/amp/

MILAN. Il Derby (e il Milan) visto da un milanista

di Lorenzo Lombardi da RossoNerAzzurri su Radio Manà Manà Sport…

(getty images)

NOTIZIE MILAN – Diciamoci la verità. Noi milanisti siamo un po’ indolenti, abituati come siamo a successi in genere, vittorie straordinarie, grandi performances ed epiche segnature, campioni di ogni genere, leader carismatici, prime pagine, red carpets e riflettori sempre accesi. E sempre per essere sinceri, siamo diventati nel fluire degli anni anche molto snob, nonostante la connotazione storicamente operaia del ceppo originale in antitesi al signorile tifo alto borghese dei cugini nerazzurri, sarà forse perchè quel lontano 1899, si dice fosse il 16 dicembre, fummo creati (quanta presunzione da parte mia) da una joint venture italo-inglese che, tra gli altri, comprendeva l’immenso Kilpin. E per concludere noto in noi anche un discreto senso di appagamento, figlio delle coppe dei campioni, fratello delle egregie campagne acquisti e nipote quindi delle altisonanti formazioni schierate.

E’ vero, siamo così. Ma non quest’anno.

Quest’anno abbiamo imparato l’uso del Maalox per sanare il mal di stomaco da cessioni allucinanti, Thiago e Zlatan, aggiuntosi agli ultimi strascichi di gastrite da Andrea che proprio non vuole guarire, la colite nervosa da smantellamento, Alessandro, Rino, Clarence, Pippo, il fegato ingrossato da acquisti incomprensibili e scambi impari, e non farò nomi, e i vermi da gioco e risultati imbarazzanti. Qualche piccola medicina ci è stata somministrata, un papero in Brasile e un giocatore ancora Acerbo tornato a casa, un ragazzo con qualche problema caratteriale che arriva e segna, qualche sorpresa esplosa nel mare di acquisti degni della Solbiatese (non me ne vogliano gli amici di Solbiate Olona), il cominciare a sentire sempre più di frequente Walk Like an Egyptian, e soprattutto un gioco che, merito di un livornese a Milano, comincia a vedersi, eccome.

E torniamo ad essere tres chic.

Fatto sta che l’operaio Milan, fattosi snob, trovi sul suo percorso, dopo l’epica Termopili contro Lionel e i suoi amici di Saturno, la snob Inter fattasi negli ultimi anni operaia. Già, perchè nel dopo Special One l’Inter ha conosciuto periodi di sano football all’italiana, con calcioni e tanto cuore, guidata da un giovane che senz’altro si farà, ma che adesso a mio modestissimo parere dovrebbe guidare la Solbiatese (e ancora non me ne vogliano gli amici di Solbiate Olona)

Ed è così che in un primo tempo di totale supremazia rossonera, condita da una superba marcatura all’ombra delle piramidi, non si riesca a dare “il colpo di grazia al moribondo”, tanto per citare il conte Max, e succeda che Samir il Grigio compia un miracolo, che poi secondo me tanto miracolo non è dati i 193 cm del goal keeper sloveno che ha dovuto sostanzialmente alzare solo una mano, che Mario da Brescia, stanco (???), non colpisca due facili palloni, che lo straordinario e giovane Mattia non riesca a trasformarsi d’amblais in un attaccante, e si dia così ai cugini la possibilità di rientrare nel secondo tempo a testa bassa e cuore in mano, impegnando tra l’altro Fester Addams nella vera ed unica parata miracolosa della serata, arrivando poi al tanto agognato, e meritato, pareggio grazie al giocatore più scarso delle prime 10 compagini in classifica. Misteri del calcio, sarà contento il mio compagno di viaggio radiofonico, il bravo Riccardo Trionfera, io lo sono molto di meno.

A tal proposito mi permetto una veloce divagazione per ricordare agli amici di Sport News che ogni sabato su Radio Manà Manà Sport dalle 13 alle 14 va in onda RossoNerAzzurri, il programma più bello dell’etere italiana, e l’unico che racchiude in ogni puntata il vero spirito del derby della madonnina, ascoltabile a Roma sui 90.9 e su altre frequenze e streaming che trovate su radiomanasport.it, o anche grazie all’Applicazione gratuita Radio Manà Manà Sport per smartphone e tablets.

Ad ogni modo, pareggio giusto, ma per un pelo, perchè se è vero che Milan e Inter hanno vinto un tempo a testa, è anche vero che il predominio rossonero è stato decisamente più netto, diciamo 70-30 Milan primo tempo, e 60-40 Inter secondo tempo. Comunque è andata, ora bisogna pensare a Petkovic ed al suo team, il più uterino e umorale dell’intera Serie A. Chissà in che mood si presenteranno a Milano sabato sera. Ma in fondo a noi milanisti poco interessa, perchè nonostante tutto restiamo snob, operai, ma snob.

Redazione Sportiva